ANCHE L'OVVIO E' IN BILICO (CARLOS)

venerdì 29 febbraio 2008

Alaska

Carico su l’Astra
vin, pan e pasta,
voio andar in Alaska
a magnar soto na frasca,
e sensa schei in tasca
a sto mondo dirghe basta.

(Coperton Buick)

giovedì 28 febbraio 2008

Quando l'anima guarda il cielo

10 ottobre 2006 Alaska.
Completo i controlli doganali tra Yukon (Canada) e Alaska (USA) sulla via per Skagway e Dyea nell'ufficio incastonato tra meravigliose montagne e dirupi; noto alcune foto di aurore boreali viventi, che pulsano anima, visione, respiro, immaginazione, eternità delle forme. "Le foto le fa lui" dice un ufficiale indicando un uomo tranquillo seduto davanti al computer "il nostro Mike, che ha anche pubblicato un libro". Esprimo i miei complimenti e gli dico che mi fanno venire in mente "Sogni Artici" di Barry Lopez: <>.

(Davide Sapienza, La Valle di Ognidove - CDA Vivalda Editore - € 14)
(c.b.)


Lavoro

Chi lavora, sbaglia.
Chi non lavora, non fa all’amore.

(Coperton Buick)

mercoledì 27 febbraio 2008

Photo: Ian Parker - Sunrise over Grand Canyon

Photo: Big Blackfoot River - Montana

... ormai sono troppo vecchio per essere un grande pescatore,
e naturalmente di solito vado a pesca nel grande fiume da solo,
anche se certi amici pensano che non dovrei.
Come molti pescatori a mosca del Montana occidentale,
dove le giornate estive hanno una lunghezza quasi artica,
spesso comincio a pescare solo col fresco della sera.
Allora, nella mezza luce artica del canyon, tutta l'esistenza
si riduce ad un essere con la mia anima e i miei ricordi
e ai suoni del Big Blackfoot River e al ritmo in quattro tempi
e alla speranza di vedere un pesce.
Alla fine tutte le cose si fondano in una sola,
e un fiume la attraversa.
Il fiume è stato creato dalla grande alluvione del mondo
e scorre sopra rocce che sono le fondamenta del tempo.
Su alcune di queste rocce sono impresse gocce di
pioggia senza tempo.
Sotto le rocce ci sono le parole, e alcune delle parole
appartengono alle rocce.
Sono ossessionato dal fiume.

(dal libro "In mezzo scorre il fiume" Norman Maclean)
Scelto da Alessandro Dorigo


martedì 26 febbraio 2008

Il secondo che è appena passato di chi era.
Mio? Tuo? Nostro? Di chi era? Anzi, di chi fu? Fu di nessuno, fu di tutti e di nessuno. Fu alla vita imprestato e dalla vita liberato. Nulla più di così fu. Come ora, come dopo, come dopo per sempre. Come al di là dell’orizzonte che vedi, di quella linea di mare e polvere. Un tempo sapevamo scaldare le parole, sapevamo scaldarle tra le mani, sapevamo accendere il fuoco con le parole, con le parole dipingevamo il tempo, il nostro tempo. Sapevamo dare tana alle parole, rifugio al tempo, sangue al sentimento. Oggi è così Amilcare? No Amilcare, oggi non è così. O forse si. Non lo so. Oggi è diverso. È naturale che oggi sia diverso. Siamo forse un po’ più clandestini e forestieri nella terra del sentimento. Saremmo ridicoli se fossimo ancora qui, ostinati, a trattenere quel tempo. Il tempo non si trattiene vecchio balordo, è come l’acqua del fiume. Non si trattiene. E se sapevamo scaldare quelle parole e perché quelle parole respiravano il proprio tempo. Spesso tendiamo a trattenere parole che il fiume ha già portato via molte stagioni fa. E poi ci sorprendiamo perché non siamo capaci a riscaldarle. Le parole, come la minestra, non si riscaldano. Se non hai altro allora si, riscaldi quello che hai e tiri avanti come puoi. E noi spesso, vecchio balordo, tiriamo avanti come possiamo. Disimparando, giorno per giorno, a navigare sul nostro fiume.
(S.B.)

venerdì 22 febbraio 2008

"Penso che la gente dovrebbe sapere che noi dei Clash siamo anti-fascisti,
contro la violenza, siamo anti-razzisti e per la creatività.
Noi siamo contro l'ignoranza".

Joe Strummer - Dicembre 1976

(s.b.)
«La screpolatura della mano era una mappa,
l'unico discorso giusto (quello che capivamo).
Nella notte carica di lampi, di presentimenti
che incendiavano i tralicci,
i nostri passi sul sentiero
tenevano calmi i pensieri
e scordavano i piani.
Era una guerra che non volevamo,
bastava guardarci negli occhi
- nei caldi occhi -
ed eravamo a casa».

(Nicoletta Bidoia)

(fonte: Tuttolibri)
(C.B.)

giovedì 21 febbraio 2008

"La felicità non è reale se non è condivisa"

GUARANTEED / GARANTITO
Lyrics/ Music: Ed Vedder

Inginocchiato non c'è modo di essere libero
Sollevando una tazza vuota, chiedo silenziosamente
Che tutte le mie destinazioni accettino quella che sono io
Così posso respirare...

Cerchi si espandono e ingoiano le persone per intero
Per metà delle loro vite dicono buonanotte a mogli che non conosceranno mai
Ho una mente piena di domande ed un insegnante nella mia anima
Così va la vita...

Non avvicinarti di più o dovrò andarmene
Certi posti mi attraggono come la gravità
Se mai ci fosse qualcuno per cui restare a casa
Saresti tu...

Tutti quelli che incontro, in gabbie che hanno comprato
Pensano a me e al mio girovagare, ma io non sono mai quello che pensavano
Ho la mia indignazione, ma sono puro in tutti i mei pensieri
Sono vivo...

Vento tra i miei capelli, mi sento parte di ovunque
Sotto il mio essere c'è una strada che è scomparsa
A notte fonda sento gli alberi, stanno cantando con i morti
Sopra di me...

Lascia che mi occupi io di trovare un modo di essere
Considerami un satellite, in orbita per sempre
Conoscevo tutte le regole, ma le regole non mi conoscevano
Garantito.

(traduzione www.pearljamonline.it)

(S.B.)

In ogni città, in ogni paese...

Borghesia
(Claudio Lolli - 1972)

Vecchia piccola borghesia per piccina che tu sia,
non so dire se fai più rabbia, pena, schifo o malinconia.

Sei contenta se un ladro muore, se si arresta una puttana,
se la parrocchia del Sacro Cuore acquista una nuova campana.
Sei soddisfatta dei danni altrui, ti tieni stretti i denari tuoi,
assillata dal grande tormento che un giorno se li riprenda il vento.
E la domenica vestita a festa, con i capifamiglia in testa,
ti raduni nelle tue chiese, in ogni città, in ogni paese.
Presti ascolto all'omelia, rinunciando all'osteria,
così grigia e così per bene ti porti a spasso le tue catene.

Vecchia piccola borghesia per piccina che tu sia,
non so dire se fai più rabbia, pena, schifo o malinconia.

Godi quando gli anormali sono trattati da criminali,
chiuderesti in un manicomio tutti gli zingari e gli intellettuali.
Ami ordine e disciplina, adori la tua polizia
tranne quando deve indagare su di un bilancio fallimentare.
Sai rubare con discrezione, meschinità e moderazione,
alterando bilanci e conti, fatture e bolle di commissione.
Sai mentire con cortesia, con cinismo e vigliaccheria,
hai fatto dell'ipocrisia la tua formula di poesia.

Vecchia piccola borghesia per piccina che tu sia,
non so dire se fai più rabbia, pena, schifo o malinconia.

Non sopporti chi fa l'amore più di una volta alla settimana,
chi lo fa per più di due ore, chi lo fa in maniera strana.
Di disgrazie puoi averne tante, per esempio una figlia artista
oppure un figlio non commerciante o peggio ancora uno comunista.
Sempre pronta a spettegolare in nome del civile rispetto,
sempre li fissa a scrutare un orizzonte che si ferma al tetto.
Sempre pronta a pestar le mani a chi arranca dentro a una fossa,
sempre pronta a leccar le ossa al più ricco ed ai suoi cani.

Vecchia piccola borghesia, vecchia gente di casa mia,
per piccina che tu sia, il vento un giorno ti spazzerà via.

(Brano scelto da Alessandro Dorigo)

Nuovo album?

Potrebbe essere pronto in aprile, con canzoni inedite per il tour che riparte a fine febbraio dagli Usa
MILANO - Bruce Springsteen potrebbe tornare in primavera con un nuovo album, dopo «Magic» uscito lo scorso anno. Le indiscrezioni sono riportate da diversi siti. Già lo scorso ottobre, poco dopo l'uscita di «Magic», Billboard aveva riportato voci di un nuovo album in arrivo nella primavera del 2008 chiedendo notizie a Brendan O' Brien, produttore degli ultimi lavori di Bruce Springsteen a partire da «The Rising». Il nuovo cd, secondo le voci degli ultimi giorni, potrebbe uscire a metà aprile e quindi i fan avrebbero l'occasione di ascoltare i nuovi brani nei concerti del tour mondiale che il Boss riprende fra pochi giorni negli Usa ( il 28 febbraio da Hartford) e in Europa dal 22 maggio (a Dublino) con un'unica tappa italiana A Milano (stadio di San Siro ) il 25 giugno.

REGISTRAZIONE - «C'è un'altra serie di canzoni e penso che siano grandi canzoni e debbano finire da qualche parte, ma non si adattano molto a questa formazione» aveva detto in ottobre a Billboard O' Brien e pareva quindi riferirsi a materiale, secondo lui, non adtto alla E Street Band. Il produttore poi non confermava l'uscita di un nuovo album, dopo «Magic» entro pochi mesi. Ma nemmeno aveva negato l'ipotesi: «Per questo mi devo rimettere a qualcun altro» aveva risposto O'Brien. Adesso riprendono corpo le indiscrezioni, che circolano su alcuni blog, secondo le quali Springsteen e la E Street Band avrebbero realizzato le nuove incisioni ai Southern Track Studios di Atlanta completandole nelle scorse settimane. Sempre secondo alcuni messaggi pubblicati sui blog di fan del Boss, la data fissata per l'uscita dell'album sarebbe l'11 aprile.

martedì 19 febbraio 2008

I muscoli del capitano
(F. De Gregori)

Guarda i muscoli del capitano
tutti di plastica e di metano
guardalo nella notte che viene
quanto sangue nelle vene.
Il Capitano non tiene mai paura
dritto sul cassero fuma la pipa
in questa alba fresca e scura
che rassomiglia un po' alla vita.
E poi il Capitano se vuole
si leva l'ancora dai pantaloni e la getta nelle onde
e chiama forte quando vuole qualcuno
c'è sempre uno che gli risponde.
"Capitano non te lo volevo dire
ma in mezzo al mare c'è una Donna Bianca
così enorme alla luce delle stelle
così bella che di guardarla uno non si stanca".
Questa nave fa duemila nodi
in mezzo ai ghiacci Tropicali
ed ha un motore di un milione di cavalli
che al posto degli zoccoli hanno le ali.
La nave è fulmine torpedine miccia
scintillante bellezza fosforo e fantasia
molecole d'acciaio pistone rabbia
guerra lampo e poesia.
In questa notte elettrica e veloce
in questa croce di novecento
il futuro è una palla di cannone accesa
e noi la stiamo quasi raggiungendo.
E il Capitano dice al mozzo di bordo
"Signor mozzo io non vedo niente
c'è solo un po' di nebbia che annuncia il sole
andiamo avanti tranquillamente".

(C.B.)

domenica 17 febbraio 2008

(Photo by Little Max Buick - Pedemountain - 02/17/08)

Canciòn Mixteca non è una canzone
è molto, molto di più...

è notte che cala
canto di cicala
tequila che piove
sentimiento che duole
treno che sferraglia
amor che raglia
è tempo da respirar
carne da girar
è rosso da versar
canto da cantar
è terra di grigliata
è cuore in amaca
che dondola
e ridondola
dondola
e
ridondola
dondola
e
ridondola

(S.B.)

(S.B.)

De Gregori "Left and Right Tour"

Sono le 20.30 quando, accompagnato dalla mia dolce metà, entriamo nella hall del nuovo teatro G. Verdi in PN.
Dopo una veloce punzonatura e controlli di codici a barre, iniziamo l’erta che ci porterà in terza galleria.
Copriamo la distanza, non senza affanno, in 40 minuti primi, di poco superiore al record dell’Alpe Duex di Marco Pantani nel ’97.
Il primo brivido, lo provo quando getto lo sguardo oltre la balaustra di plexiglas verso la platea, con indifferenza e senso di vertigine vado a collocarmi al mio posto che è il n°16 della terza fila.
Siamo a circa 25 mt. di altezza rispetto al palco e a circa 48/50 mt. sopra il livello del mare, dominiamo addirittura lo stemma di Portus Naonis affisso sul tendone rosso.
Nei confronti di De Gregori è la mia prima uscita, un debutto rinviato da sempre, da quel 1978 anno di Mario Kempes ed i mondiali argentini; altri sono passati, 2 addirittura vinti e prima di rischiare il terzo, volevo chiudere la pendenza con l’amico Francesco.
Il teatro ha le sue regole ed i suoi orari, s’inizia puntuali quindi alla 21.00.
Il cantautore romano sfoggia un elegantissimo abito completo di cravatta e cappello, sembra un banchiere “Old time” uscito da un Western di Sergio Leone.
I suoi compagni di viaggio ricordano quelle band scapestrate da terza classe del Titanic, brano con il quale inizia il concerto.
Sette i musicisti presenti sul palco che danno subito la sensazione del set Unplugged, e la performance semi acustica che seguirà la definirei del tipo Italian Country Folk.
La Pedalsteel ed il violino caratterizzano il sound che pare sia nato a Dublino per arrivare a Nashville e rientrare nella nostra terra armoniosamente contaminato.
L’armonica a bocca e la Fisarmonica a mano completano il set strumentale; non rimane che salire a cavallo e perdersi nelle praterie oppure ballare sui tavoli di un vecchio Pub in Grafton Street.
La voce di Francesco è bellissima, rarefatta, emoziona con il passare dei brani, cresce d’intensità, raggiunge l’apice in alcuni momenti accompagnati dal solo piano.
Il tutto mi evoca molti ricordi legati soprattutto al fatto che stava nascendo in quel periodo l’idea che avrebbe partorito culturalmente i Buick, e come non pensare poi agli interminabili pomeriggi di Radio Zardo.
Nella seconda parte si svegliano pure le chitarre elettriche ed il pubblico si scolla dal culo le accoglienti poltrone rosse, per saltare, ballare e stemperare le emozioni accumulate.
De Gregori si permette anche un paio di Blues, ha nelle sue corde e nel suo cuore quel pezzo d’America che conta e che c’interessa.
Poche chiacchiere, qualche inchino e molta musica nelle due ore dello show, intervallate da una breve pausa, profondo ed entusiasmante, superiore alle mie aspettative, molto bello davvero.
Al triplice fischio, come ogni grande sfida che si rispetti, avviene lo scambio delle maglie, la mia è quella numero 11 color granata dell’Aurora stagione 76/77 di lana grossa, che al sol pensiero mi torna il prurito, e Francesco quella numero 7 di Nino del Frascati della leva calcistica del 68.
Spero ora che non passino altri trent’anni prima di un altro incontro, ma se così fosse, che li tempo ci ritrovi, cantante e sottoscritto, vivi e presenti.

(Coperton Buick)

mercoledì 13 febbraio 2008

I REM a Villa Manin

Ormai è ufficiale. Giovedì 24 luglio, nella suggestiva cornice di Villa Manin a Passariano di Codroipo, la band di Michael Stipe presenterà dal vivo la nuova fatica discografica Accelerate, la cui uscita è prevista nel prossimo mese di aprile, che verrà anticipato a breve dal singolo Supernatural Superserious.

I R.E.M. saranno in tour in Europa tra luglio, agosto e settembre. Il tour europeo, che seguirà le date americane di maggio e giugno, rappresenterà un grande ritorno live per Michael Stipe, Peter Buck e Mike Mills, che hanno suonato dal vivo in Europa per l’ultima volta nel 2005, davanti a più di un milione di persone. La band di Athens, Georgia si esibirà anche a Perugia il 20 luglio, all’Arena di Verona il giorno successivo, al Festival di Napoli il 23 e chiuderanno il tour italiano all’Arena Civica di Milano il 26 luglio, dopo il passaggio nella a Villa Manin, giovedì 24 luglio alle ore 21.30. Ormai è ufficiale. Giovedì 24 luglio, nella suggestiva cornice di Villa Manin a Passariano di Codroipo, la band di Michael Stipe presenterà dal vivo la nuova fatica discografica Accelerate, la cui uscita è prevista nel prossimo mese di aprile, che verrà anticipato a breve dal singolo Supernatural Superserious.

(Connessomagazine)

Album e concerti

Gli artisti oggi fanno più concerti d’un tempo per sopperire alla minor vendita (chissà perchè?) dei loro dischi.
Visto l’enorme utilizzo della rete per scaricare, copiare, masterizzare, è credibile
il fatto che pochi ormai, si rechino al negozio di fiducia per l’acquisto ufficiale.
S’innesca quindi il processo secondo il quale se perdo da una parte devo riavere dall’altra, e allora ti ritrovi che ai concerti, anche quelli nei grandi spazi e maggiori posti, i prezzi partono da un minimo di 50 euro per andare anche oltre i 100.
Sono anni ormai che gli album sono carissimi e nel momento in cui l’utente ha trovato il modo per aggirare il problema, le case discografiche non hanno fatto nulla per rimediare alla fuga dei clienti.
La mia considerazione però è che se uno acquista, come il sottoscritto, il disco ufficiale, oltre a rientrare nella categoria dei fessi, non può essere sgravato sul biglietto del concerto?
Se uno a monte ha dato, a valle dovrebbe respirare, proporrei intanto di abolire la prevendita, un prodotto qualsiasi e’ acquistato una volta e semmai rivenduto come usato in un secondo momento.
Compro una camicia e faccio un preacquisto di una manica e poi completo l’affare?
Oltre all’abolizione della prevendita bisogna intervenire sul costo effettivo del biglietto che deve essere ridotto del 50% circa.
Credo che bisogna intervenire sull’onere maggiore, quello del live_set per poi comunque andare alla fonte e ridurre anche il costo del cd che e’ sproporzionato e folle.
Il problema tocca i giovani quanto quelli più maturi, con famiglia a carico, quindi serve una mossa per scardinare un sistema e renderlo disponibile e conveniente a molti.
Che il prossimo ministro della cultura o delle politiche sociali possa prenderne atto,
e sistemare l’incongruenza.
Non nutro ovviamente molta fiducia nel progetto, ma un sassolino io lo tiro, poi si vedrà se farà male, oppure s’aspetterà che le acque, come sempre, si calmino.

(Coperton Buick)

sabato 9 febbraio 2008

Proverbi altoliventini

I soldi no i farà la felicità, ma i fa tanta compagnia.

El mal el vien a chili e ‘l va via a onze.
Il male viene a chilogrammi e va via a once.
Il male arriva abbondante e ci mette del tempo per andarsene.

L’è meio consumar scarpe che nizioi.
E’ meglio consumare scarpe che lenzuola.
Se si consumano le scarpe, si è in salute; se si è costretti a consumare lenzuola, si è ammalati.

In guerra se pol andar tardi; al marca’ bisogna andar bonora.
In guerra si può andare tardi; al mercatobisogna andare di buon’ora.
Un modo per evidenziare che al mercato si fanno affari migliori di buon mattino.

Tratto da “ detti&proverbi altoliventini” di Italo Cover
(C.B.)

venerdì 8 febbraio 2008

Augh! Federico

"Io scrivo di notte per addormentarmi. Scrivo perchè mi piacciono le parole: albero, cane, fagiolo, zucca...Io le parole le mangerei". Federico Tavan.

Lo scorso 26 novembre il consiglio comunale di Pordenone ha approvato ed inviato una mozione al Presidente del Consiglio dei Ministri per chiedere il conferimento dei benefici previsti dalla Legge Bacchelli al Poeta di Andreis, Federico Tavan. La richiesta riguarda principalmente l'assegnazione di un vitalizio al poeta friulano che oggi purtroppo vive in gravi condizioni di salute.
Federico Tavan è uno dei più grandi talenti che la poesia, friulana ed italiana, abbia conosciuto in questi ultimi 30 anni. Federico è uno dei nostri. Questo posto è e sarà anche il suo posto.
(Stock Buick)



Offrimi un caffè

Di montagne di silenzi
di poesie del cazzo
di donne che non mi hanno voluto
di '68 che non ho fatto

Di montagne di amici
che non mi hanno più scritto
di suicidi non venuti bene
non mi resta niente.
Mi sono solo un po' ingrassato

Offrimi un caffè

(Federico Tavan, Augh! - Edizioni Biblioteca dell'Immagine - Circolo Culturale Menocchio)


mercoledì 6 febbraio 2008

Mai primo

Ogni tanto capita di sentire un nuovo artista,
che subito il maestro di turno dice che ha già fatto altri sei dischi,
il primo dei quali nel 56, anche se poi scopri
che è nato nel 60!!!
Tenti di raccontare una barzelletta che viene
subito definita vecchia.
Non puoi parlare d’una gran bevuta,
che diventa subito un mezzo aperitivo analcolico al cospetto
di damigiane consumate in una sola notte.
Insomma mai primo o tra i primi…
Anche se poi nessuno scopre nessuno,
esiste solo il piacere dell’ascolto,
come le barzellette che non sono vecchie o nuove,
sono solo conosciute o meno.
Il vino è un altro piacere,
che diventa un dispiacere se travasato
direttamente nello stomaco con l’imbuto.
Il sopravvivere a metà classifica
con la paura di retrocedere,
e la speranza di una dignitosa zona Uefa.
Dall’altra parte lo schieramento forte
i candidati allo scudetto,
al successo garantito
che lascia solo polvere dietro se.
Grandi storie di vincenti
di giganti alla conquista delle dame più belle,
sulle macchine più potenti,
impavidi, temerari e immuni al pericolo.
Ma sarà vera gloria?
Uomini o caporali?
Eroi immortali o di cartapesta?
La sensazione è che nella zona dei possibili campioni
o probabili perdenti la compagnia sia piuttosto numerosa,
tutti a sgomitare per arrivare nelle prime file
usando i mezzi leciti e no per lasciarsi dietro
gli altri concorrenti.
Il purgatorio come ago della bilancia
di una società che oscilla e pende sempre più verso il basso,
con noi sopra ad ancorarsi alle remote possibilità.
Siamo uomini di fatica
che lavorano duramente ,
e stanno in coda silenziosi nell’attesa
del proprio numero.
Poi il tutto per tutto
i dadi, la roulette,
le ruote fortunate piuttosto che bucate,
giocarsela fino in fondo
per volare verso l’alto.

(Coperton Buick)


martedì 5 febbraio 2008

Il Bar...

Il bar è un mondo perfetto,
ognuno fa i fatti suoi.

Mi no digo niente,
ma no taso gnanca.

da “Album d’aprile” di Marco Paolini

Diritto di non voto

Mi sembra che ultimamente, a fronte di una divisione (almeno di facciata) sempre più netta fra schieramenti di destra e sinistra (ma si potrebbero chiamare anche guelfi e ghibellini, se non fosse che parteggiano entrambi incondizionatamente per il papa) nell'elettorato stia maturando una insofferenza generale verso la politica e i suoi metodi che, una volta tanto, direi non si possa bollare come qualunquismo. Certi inequivocabili comportamenti non possono non generare un senso di disgusto piatto nel cittadino. L'ultimo in ordine di tempo la crisi di governo scatenata da fatti giudiziari dei famigliari di un ministro e le incivili scene parlamentari che l'hanno accompagnata.
Il punto è come fare a manifestare un tale sentimento senza ricadere in quei comportamenti che vengono puntualmente classificati come 'antipolitica'. Ebbene io credo che decidere di non votare in questo caso non potrebbe essere visto come un atto di menefreghismo. Non si capisce infatti come sia possibile, in regime di democrazia, che in una settimana si possa rovesciare una legge elettorale frutto di referendum, massima espressione del volere democratico, approvando oltretutto una legge definita 'porcata' dagli stessi fautori e che ha avuto il duplice effetto di impedire ai cittadini di scegliere direttamente i propri rappresentanti e di rendere ingovernabile il paese, chiunque vinca.
Andare al voto con questa legge solo perchè Berlusconi è convinto di stravincere e pertanto non è disposto a trattare con alcuno sarebbe uno scandalo inaccettabile. Se non si vuole perdere tempo in discussioni infinite tra sbarramenti alla tedesca e proporzionali alla spagnola ci ridessero la vecchia legge elettorale, che aveva perlomeno un senso.
Personalmente, se si dovesse votare subito, vorrei potermi presentare al seggio facendo registrare che non voto perchè ritengo di non farlo con questa legge elettorale che non voleva nessuno, un giorno prima che cadesse il governo. E non chiamatemi qualunquista: qualunquisti saranno semmai quei politici che ritengono vada bene qualsiasi 'porcata' pur di avere un seggio più dei rivali.

(Massimo Rispetto - lastampa.it)
(C.B.)