ANCHE L'OVVIO E' IN BILICO (CARLOS)

sabato 23 ottobre 2010

Punto e virgola

di Arduino e Vittorino Marseghelot

A: El governo ga completà el lodo Alfano.
V: Prima o poi i lodi i vien al petine.

Coperton Buick

giovedì 21 ottobre 2010

Punto e virgola

di Arduino e Vittorino Marseghelot

A: Cos'atu' pensa' par le nosse d'argento?
V: Lo scioglimento delle camere.

Coperton Buick

mercoledì 13 ottobre 2010

Punto e virgola

di Arduino e Vittorino Marseghelot

A: Da veci se sbassa le pretese.
V: Da veci se sbassa.


Coperton Buick

domenica 10 ottobre 2010

"THE RIVER" 30th Anniversary

Il 10 ottobre 1980 usciva "THE RIVER"

Da trent'anni giù al fiume scorrono i sogni ed il rock'n'roll...
Stock Buick

venerdì 8 ottobre 2010

Punto e virgola

di Arduino e Vittorino Marseghelot

A: Berlusca l'è sempre più spassoso.
V: Adess, oltre ai discorsi, i ghe scriveraà anca le barselete.

Coperton Buick

mercoledì 6 ottobre 2010

Se non ci fosse

Se non ci fosse nessuna parola
che ti urta da vicino,
un lamento che proviene da lontano,
se non ci fosse nessun respiro accanto a se’
che disturba il proprio pensiero.
Se non ci fosse un letto sotto un tetto
o nemmeno un tetto che ti separa dal cielo,
se non ci fosse nemmeno una stella
a dividere il buio della notte.
Se non ci fosse che il proprio sguardo
puro, limpido e spontaneo,
a fotografare quello che realmente c’e’
davanti a se’.
Se non ci fossero muri
sbarre, reticolati, filo spinato e porte blindate,
ma solo il peso del proprio cammino
che penetra l’aria spostandola altrove.
Se non ci fossero che alberi
a tracciarti la via giusta,
e sentieri appena segnati da orme animali
ad accompagnarti nel cammino.
Se non ci fosse che il profumo d’acino
pronto a scoppiare nelle grandi botti,
prepararsi per il nostro vizio di bacco
che supera ogni abbondante vendemmia.
Se non ci fosse che il nulla
o poco di piu per capirne la differenza,
se non ci fosse che la propria ombra
ad allontanare l’angoscia della solitudine.

Coperton Buick

martedì 5 ottobre 2010

The Promise

Chi è il nuovo ministro Romani

Paolo Romani, l’autore del decreto che ha fatto conoscere al mondo la sudditanza del web italiano, non è un parvenu dei media, e sarebbe sbagliato pensare che dietro le sue azioni ci sia soltanto quell’arretratezza culturale che caratterizza molti altri esponenti del centrodestra.
Al contrario, l’uomo messo da Berlusconi al governo per difendere gli interessi di Mediaset in rapporto a ogni forma di concorrenza – da Sky al web – è un profondo conoscitore dei meccanismi economici che stanno dietro ogni modello di consumo audiovisivo, dall’audience alla pubblicità.
Milanese, classe 1947, Romani inizia prestissimo a occuparsi di emittenza privata, abbandonando l’università per fondare nel 1975 una delle prime «tv libere» – come si chiamavano allora – nate in Italia: Telelivorno, in seguito Tvl.
Tra i suoi compagni d’avventura, il futuro esponente radicale e poi di Forza Italia Marco Taradash e il futuro dirigente Mediaset Leonardo Pasquinelli.
Da quella prima esperienza pionieristica, Romani passa nel 1976 alla corte di Alberto Peruzzo, editore cartaceo che si è appena buttato nell’emittenza con quella che poi diventerà rete A, celebre per le televendite (da Wanna Marchi al testimonial del mobilificio Aiazzone, Guido Angeli), per la telenovela “Anche i ricchi piangono” e per aver ospitato un telegiornale firmato da Emilio Fede nel breve periodo in cui questi aveva già lasciato la Rai e non era ancora approdato a Fininvest.
A metà degli anni Ottanta Romani viene chiamato dall’imprenditore Salvatore Ligresti ai vertici di Telelombardia, di cui diventa amministratore delegato. Il mandato della proprietà è semplice: nella cosiddetta Milano da bere guidata dai socialisti – sulla quale Ligresti ha enormi interessi immobiliari – bisogna creare una televisione che pubblicizzi a ogni ora del giorno le realizzazioni in città del Psi di Paolo Pillitteri e del suo assessore all’urbanistica, Attilio Schemmari (anni dopo finiranno entrambi a San Vittore e verranno condannati per tangenti, mentre lo stesso Ligresti patteggerà due anni e quattro mesi per corruzione).
Così in via Bordoni 2, dove ha sede l’emittente, Romani chiama due giovani giornalisti d’area socialista, Biagio Longo (direttore) e Dario Carelli (caporedattore): i telegiornali sono un’ode senza soluzioni di continuità per Craxi e i suoi uomini, le interviste a Pillitteri si alternano a quelle a Schemmari, senza tralasciare gli altri papaveri del garofano meneghino, da Walter Armanini al rampante Mario Chiesa, che ottiene servizi video di quattro o cinque minuti ogni volta che il suo Pio Albergo Trivulzio inaugura una nuova sala.
Ma il ruolo di Romani non si esaurisce qui: tra i suoi compiti c’è anche quello di finanziare l’amante di Bettino Craxi, Anja Pieroni, a cui il segretario del Psi ha regalato una televisione locale a Roma, Gbr. Come funziona il meccanismo? Molto semplice: quando l’ex attrice ha bisogno di soldi li domanda a Bettino, che li chiede al suo amico Ligresti, il quale a sua volta ordina a Romani di acquistare un po’ di programmi prodotti da Gbr, non importa se belli o brutti, se interessanti o no per il pubblico di Milano e dintorni. Sicché gli spettatori milanesi o comaschi, attoniti, facendo zapping su Telelombardia trovano misteriosi approfondimenti sui nuovi negozi della Garbatella o sull’arrivo della primavera alla collina Fleming.
Nel 1992 Romani rompe bruscamente con Ligresti ma dispone ormai di know how e contanti sufficienti per diventare imprenditore in proprio. Così fonda una sua emittente, Lombardia 7, nota per i servizi a luci rosse attraverso il 144. Due anni dopo Lombardia 7 verrà condannata dal pretore di Monza per una trasmissione pornografica intitolata Vizi privati e pubbliche virtù, condotta dal transessuale Maurizia Paradiso. Ma quando arriva la sentenza, Romani è già volato altrove: ha venduto Lombardia 7 (che fallirà quattro anni dopo, sommersa da un mare di debiti) e grazie alle sue conoscenze nella concessionaria Publitalia 80 di Silvio Berlusconi è stato chiamato per una candidatura con Forza Italia, a Montecitorio, circoscrizione di Cinisello Balsamo.
È l’inizio di una brillante carriera che lo porterà alla presidenza della commissione Telecomunicazioni alla Camera e poi – nel 2008 – alla poltrona di viceministro dello Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni: dove, del tutto dimentico del suo passato di pornografo, arriverà a proporre l’istituzione di un sistema gestito dal ministero per avvisare i genitori via sms nel caso qualcuno in casa navighi in internet su siti a luci rosse.
Ma, sms a parte, è evidente che l’incarico alle Comunicazioni riveste un’importanza cruciale per gli interessi del capo: Romani deve occuparsi di tv in generale, di digitale terreste e ovviamente di rapporti con Sky. Un settore quest’ultimo in cui l’ex editore socialista offre per anni il meglio di sé, riducendo la pubblicità e aumentando le tasse al principale concorrente del Cavaliere, ritardando il più possibile il suo ingresso nel Dtt e imponendo alla Rai di oscurare molti eventi che prima mandava sul satellite per convincere con le buone o con le cattive i telespettatori a rinunciare alla padella in terrazzo e a preferire il decoder terrestre.
Un’opera svolta con una continuità impressionante e il più possibile senza clamore: un basso profilo che probabilmente non impedirà a Romani di passare alla storia come uno dei più utili e servizievoli tra i famigli del Cavaliere.
Cresciuto a pane e tv, di web Paolo Romani non sa moltissimo (una volta in un’intervista ad Alessandro Longo ha ammesso di non sapere neppure cos’era il decreto Pisanu), ma intuisce abbastanza per capire che si tratta di un terreno assai sensibile non solo per gli interessi del suo referente diretto – il proprietario di Mediaset – ma anche di altri poteri forti con cui è importante tenere rapporti. Ad esempio, se le frequenze lasciate libere dalla tv analogica venissero assegnate alle connessioni internet senza fili, si farebbe un grave sgarbo a Telecom, proprietaria delle rete telefonica in rame: molto meglio assegnare quindi quelle frequenze alle tv locali, chiedendo contemporaneamente a Telecom di assumere tra i suoi massimi dirigenti uomini vicini al premier (Piero Vigorelli) e controllando che a quelli di La7 non venga mai in mente di costituire un vero terzo polo indipendente. E che poi questa decisione danneggi gravemente la rete veloce – con tutte le sue potenzialità in termini economici per il Paese – a Romani sembra del tutto secondario.
Fra l’altro è curioso notare come il viceministro Romani trovi il tempo di procurarsi anche una poltrona meno prestigiosa ma assai funzionale, quella di assessore all’Expo 2015 al comune di Monza. Per amore dell’ameno capoluogo brianzolo? Sicuramente. Ma forse anche per l’esigenza di sistemare un problema che sta molto a cuore al premier, cioè stabilire una «variante» che ha permesso il raddoppio del valore (da 40 a 90 milioni di euro) di una proprietà del fratello del Cavaliere, un’area di 500 mila metri quadri detta la Cascinazza. «Era una spina nel fianco di Berlusconi» ha spiegato serenamente il viceministro assessore.
Un po’ come la rete, insomma.
(dal libro “I nemici della Rete”‘, Di Corinto-Gilioli, Rizzoli 2010)


venerdì 1 ottobre 2010

Neil Young

"Le Noise" - the new album from Neil Young - in stores Sept. 28th
sb

C'era una volta nell'oscurità

Bruce Springsteen
explores a time of 'Darkness'


stockbuick
By Elysa Gardner, USA TODAY
NEW YORK — Bruce Springsteen still writes songs the old-fashioned way. Which is to say The Boss keeps his initial creative process low-tech.
"I've got this big fat notebook," he says, holding his hands out for emphasis and flashing a distinctly self-deprecating grin. "It's the same kind I've always used, with everything written in longhand."

In the documentary The Promise: The Making of Darkness on the Edge of Town, which makes its debut Thursday on HBO (9 p.m. ET/PT), black-and-white footage shows a 27-year-old Springsteen leafing through such a notebook while working on Darkness on the Edge of Town, the 1978 album that cemented his reputation as a great American troubadour. A three-CD, three-DVD box set including the film, due Nov. 16, features an 80-page simulation, complete with facsimiles of his scribbled lyrics, song ideas and recording and personal notes from that era.

Punto e virgola

di Arduino e Vittorino Marseghelot

A: El Berlusca, sto anno ga' ricominsia' a comprar.
V: Ibhra, Robinho, Mills, avvocati, deputati, senatori, escort........

Coperton Buick