ANCHE L'OVVIO E' IN BILICO (CARLOS)

venerdì 30 gennaio 2009

Su Working

WORKING ON A DREAM UNA SETTIMANA DOPO

Premessa 1
Come Elvis, Dylan e pochi altri, Bruce ha il soul dentro la Voce, che non è la stessa cosa della voce soul. Come il piede sinistro di Maradona il soul dentro la voce è il tocco, la differenza, la sfumatura, l’incanto: il dono.
Premessa 2
Bruce Springsteen è uno incapace di vivere senza intensità. Ogni nota, smorfia, sospiro, ogni cosa che rende pubblica è comunque impregnata di vita. Da 35 anni, su o giù dal palco, il capo del rock’n’roll è lui.
Premessa 3
In questo disco suona ancora Danny Federici.
Premessa 4
Bruce Springsteen mi ha salvato e cambiato la vita

WORKING ON A DREAM
Outlaw Pete: omissis. Il disco inizia dal secondo brano.
My Luky Day: Asciutta, dritta, nervosa al punto giusto, basso e batteria rotolano che è un piacere. Uno dei brani preferiti.
Working on a Dream: merita rispetto se non altro per la causa. Piace ai bimbi…
Queen of the Supermarket: per certi versi m’identifico…il problema è che non s’identifica la cassiera…L’intro ha i sapori di alcuni passaggi di Darkness, il finale è un tributo a Roy Orbinson.
What love can do: dal vivo renderà forse meglio?
This Life: l’adoro! Byrds, Roy Orbinson, Bruce, Mama’s and Papa’s, C’è il beat, la grande canzone americana, il pop fatto come dio comanda. Da cantare a braccia aperte e gambe larghe, sopra il cassone di un Pick up spinto dal vento caldo. Bruce tiene la nota lunga che è una meraviglia. E' una canzone che potrebbe cantare anche Nando Rapini mentre guarda la porchetta girare sul grill.
Good Eye: viscerale e potente. Fa il paio con A Night With The Jersey Devil che si trova nel dvd. C’entra poco a mio avviso con il disco.
Tomorrow Never Knows: una train-song calda, spazzolata e avvolgente. Siamo dalle parti delle Seeger session. Canzoni così servono sempre, non vanno mai a male.
Life Itself: ai primi ascolti mi sembrava un brano anonimo. In realtà è una canzone stupenda, dal passo ruvido e carica di soul. Va condita con volume adeguato.
Kingdom Of Days: anche questa come It’s life arriva direttamente da Magic ed è cantata alla Nando Rapini and his porchettaris band.
Surprise, Surprise: certi pezzi lui li pensa per il palco. Una party-song adorabile e sixties-sound. Ricorda i quartieri festosi di The River. Appena nata sembra già un classico.
The Last Carnival: profonda, con un finale gospel. Siamo nei paraggi di Devils & Dust.
The Wrestler: in più.

Working on a dream deriva da Magic e molto probabilmente...dall’onda lunga di Obama. Non è certo un disco da portare nell’isola deserta, anche se è un album che pur non avendo un buon impatto poi cresce con gli ascolti. Qualche canzone in meno lo avrebbe reso forse più omogeneo, con più carattere e meno assemblato. Se i 25 (!) brani tra Magic e WOAD fossero stati distillati (10/12) in un unico disco, avremmo avuto un ottimo album con un suono inedito (beat/pop/sixties…). WOAD è un po’ sopra Magic anche se, This life a parte, non ha gemme come Radio Nowhere, You'll Be Comin' Down, Your Own Worst Enemy, Girls In Their Summer Clothes (una delle più belle canzoni di Bruce). Per Springsteen la priorità oggi è il palco ed i dischi rappresentano quasi un pretesto per salirci con più frequenza. La cura quasi maniacale che Bruce dedicava ai propri lavori in studio è risaputa. Little Steven disse che dalle registrazioni di Born To Run ne uscirono tutti esauriti… Una volta comandava il disco sul tour. Oggi forse comanda il tour sul disco. The Times They Are a-Changin'. Comunque sia, chi se ne frega. Fossero questi i problemi…

Stock Buick

E' proprio vero che...

Dr. House

Punto e virgola

di Arduino e Vittorino Marseghelot

A: In giro lè na crisi nera.
V: Obama le avantaggià.

(Coperton Buick)

mercoledì 28 gennaio 2009

Ridi

Ridi figliolo
togli la fronte dalla mia spalla,
e ricordati domani
di portarti via le palle.
Ridi figliolo
usa bene le parole,
che siano quelle
partorite dall’organo giusto.
Ridi figliolo
se no ti rodi,
pesa tutto e tutti,
che i dubbi oggi
siano allegria domani.
Ridi figliolo
che c’e’ poco altro,
apri quel cassetto
che da bambino riempivi.
Ridi figliolo
che andra’ meglio,
non c’e’ uomo piu’ lucido
di colui che ride di se’.
Ridi figlio mio
di quel che avrai,
e ridi ancor di piu’
di cio’ che non avvera’.

(Coperton Buick)

martedì 27 gennaio 2009

Punto e virgola

di Arduino e Vittorino Marseghelot

A: Par certi problemi non se vede na via d’uscita.
V: E nianca na via d’entrata.

Coperton Buick

lunedì 26 gennaio 2009

Punto e virgola

di Arduino e Vittorino Marseghelot

A: Serta sente bisogna tenierla a distansa.
V: Cusi distante da no’ vederla.

Coperton Buick

venerdì 23 gennaio 2009

Working on a dream: primi ascolti

Primi ascolti di WOAD

Mah!
Il primo brano è a dir poco imbarazzante. L'ho ascoltato tre volte con la speranza di rivedere l'impatto negativo. Invece no. Più l'ascolto e più indispone e disorienta. L'armonica morriconiana non basta a tirarlo fuori da un arrangiamento stucchevole e da querela. Una brodaglia di otto minuti cucinata a casa Kiss!!! Ma che cazzo succede, che anno è, dove sono...
Per il resto mi riservo ancora qualche viaggio in macchina.
(Stock Buick)

mercoledì 21 gennaio 2009

Quel capello tinto...


Caro Bruce,
perchè il capello tinto? A che ti serve? Sei il Capo mica Little Tony...Non credo ti serva ad essere più giovane, più uomo, più rock...Anzi...su di te la tinta stona e non poco...stona perchè è una finzione che non ti rappresenta...come dire, non sei tu ed è poco Be True...qualche giorno fa hai suonato insieme ad uno dei tuoi maestri, il vecchio Pete Seger, la cui magnifica chioma bianca contrastava con la tua nera...sembravate Kit Carson e Sid Vicious...Per carità, nulla contro tinture, tintorie, tinteggiature o pratiche simili...gusti son gusti (ga dita quel che mastegava sassi)...
sicuramente è anche vero che quando decidi, con tre accordi, di scaldarci la vita per tre minuti, del tuo capello tinto chi se ne frega..
però...

Stock Buick

Bestiame

Bestiame per terre aride
gregge da recintare,
non e’ la sete o la fame
non e’ il grano per il pane.
Nati per essere bestiame
cresciuti con il bastone,
non e’ il tetto sopra la testa
non e’ mangiare quel che resta.
Bestiame da sguardo a terra
animali da fiume in secca,
non e’ la volonta’
non e’ solo la cruda realta’.
Pecore da guidare
sulla strada verso il mare,
non e’ la paura del cane
non e’ il fango o il catrame.
Bestiame da macero
da corrida per mercanti,
non e’ il sangue o la ferita
non e’ la morte e nemmeno la vita.

(Coperton Buick)

Confermato Springsteen a Udìn

Arriva la conferma dalla Barley Arts, le tre date Italiane saranno:

Roma (domenica 19 Luglio)
Torino (martedì 21 Luglio)
Udine (giovedì 23 Luglio)

A breve sarà comunicata la data di messa in vendita dei biglietti, i prezzi, le modalità di acquisto e i circuiti di vendita autorizzati per i tre concerti

martedì 20 gennaio 2009

Punto e virgola

di Arduino e Vittorino Marseghelot

A: Atu più paura che i te ciavi la macchina o la femena?
V: La macchina; ma se lasso dentro la femena, son tranquillo.

Coperton Buick

venerdì 16 gennaio 2009

La parte sacra della città

"Andate sulle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani con il pensiero, perchè lì è nata la nostra Costituzione".
Piero Calamandrei

Uno dei luoghi indicati da Piero Calamandrei è in via Montereale.

Nell’area dell’ex Officina Ariete di via Montereale vi è una parte riconosciuta come sacra alla città con delibera del Consiglio comunale, perché vi furono fucilati fra il dicembre 1944 ed il gennaio 1945 dieci partigiani, fra i quali il maggiore Franco Martelli “Ferrini”, Medaglia d’oro della Resistenza.

Nel 60° della Costituzione Italiana,
domani, sabato 17 gennaio,
alle ore ore 11.00,
sul luogo del loro sacrificio
l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia Comitato Provinciale di Pordenone
ricorda i dieci partigiani fucilati dai nazifascisti
depositando un fiore.

(stock buick)

Punto e virgola

di Arduino e Vittorino Marseghelot

A: Serelo mai un blog?
V: Qualche volta d’ista’, par sbianchisar.

Coperton Buick

lunedì 12 gennaio 2009

Corso di liuteria

Cari amici, cari fan, cari visitanti, cari cari.
Da oggi il nostro/vostro Magazine si arricchirà di una nuova e preziosa rubrica. Un nostro carissimo amico, Mastro Gigi of Santa Foca, ci invita a partire per un piccolo grande viaggio liuteristico che avrà come meta la progettazione di una steel string guitar. Ci pare una bella cosa e soprattutto siamo onorati di ospitare qui la passione e l'ingegno di un vecchio rocker come Mastro Gigi.


(Stock Buick)


Ringrazio innanzi tutto i Buick Brothers per l’ospitalità. Il mio contributo si svilupperà in più fasi e tratterà la storia (una breve panoramica) e la costruzione della chitarra steel string nella sua conformazione attuale. L’obiettivo è dare alle persone interessate le nozioni fondamentali per intraprendere la costruzione dello strumento.
Vedremo le regole che dettano la spaziatura dei tasti (fret), la lunghezza della scala, la compensazione, la giunzione del manico e le dimensioni di ciascuna parte dello strumento. Verranno esposte le tecniche per la sagomatura e, ove possibile, indicazioni su siti o bibliografia di riferimento).
Ovviamente la condizione essenziale è che qualcuno sia interessato all’argomento, pertanto, dopo la prima presentazione, sarà il vostro feedback a decidere la continuazione del lavoro o il suo abbandono.
Verranno utilizzati perlopiù i vocaboli americani che identificano le parti dello strumento dato che, essendo stato sviluppato negli Stati Uniti, la letteratura sulla costruzione è prevalentemente americana.
Utilizzo il termine steel string perché è l’unico che identifica in maniera univoca la chitarra acustica con corde in acciaio.

Breve storia

Senza andare alle origini ittite e successivamente arabe inizieremo direttamente dalla fine dell’ottocento con l’arrivo in America di un liutaio tedesco istruitosi a Vienna (dall’artigiano che forniva le chitarre a Paganini); C.F. Martin. Stando alla biografia emigrò in America per sfuggire alle ferree regole delle corporazioni tedesche che imponevano limiti alla varietà di strumenti costruibili (chi costruiva violini non poteva costruire chitarre ecc.).
Si stabilì inizialmente a New York e successivamente a Nazareth, Pennsylvania dove si trova tuttora lo stabilimento. Al suo genio si deve introduzione del particolare modo di rinforzare la tavola armonica “X-bracing” che ha in seguito permesso l’utilizzo delle corde in acciaio (al tempo si usavano solo corde in budello). Altre innovazioni della Martin’s sono i 14 tasti liberi all’attaccatura del manico (su alcuni modelli) e alcune forme e dimensioni che hanno in seguito ispirato tutti i costruttori (es. Dreadnought).
E’ evidente che non è stato solo C.F.Martin a determinare lo sviluppo della chitarra steel string, e negli Stati Uniti esistono diversi costruttori altrettanto blasonati, è verò però che la sua inventiva è stata elemento trainante per tutti.
La prossima volta parleremo dei legni utilizzati nella costruzione.

Alla prossima.
Mastro Gigi of Santa Foca

sabato 10 gennaio 2009

Vestire

Vestirsi per esaltare le forme
e le rotondità,
coprirsi per nasconderle
ed evitare la derisione.

Proteggersi dal freddo
e dal vento,
nascondersi sotto il capello
o il lungo mantello.

Vestiti, copricapo,
e soprabiti sono dei filtri,
ci fanno sembrare oppure essere
apparire o sparire.

Ci nascondono e ci evidenziano
confondono e confortano,
ci isolano e separano
oppure ci mescolano al resto.

La nudità dunque
può sciogliere ogni dubbio,
l’essenza della presenza,
cruda e scarna,
come identità senza inganni.

(Coperton Buick)

giovedì 8 gennaio 2009

Punto e virgola

di Arduino e Vittorino Marseghelot

A: In vita mia go studià poc, e le cusì tante le robe che no so…
V: Da scriverghe na enciclopedia.

(c.b.)

lunedì 5 gennaio 2009

Springsteen a Udine

Al Pan e Vin de Borgomeduna,
Pinsa, Vin Brulè e Scoop.

Nulla ancora di ufficiale ma la fonte è molto molto autorevole.

Molto probabilmente Bruce Springsteen
questa estate offrirà un giro di grappe
al Friuli di Udine.

(stock buick)


domenica 4 gennaio 2009

80 anni fa nasceva Sergio Leone

IL MAESTRO RIVIVE IN RETE
La vedova: delusa dalla RAI

«Ogni pistola ha la sua voce...e questa la conosco»
(Il buono, il brutto, il cattivo)

Ragazzi under 25 che citano a memoria interi dialoghi dei suoi film. Sergio Leone, scomparso il 30 aprile 1989, ieri avrebbe festeggiato i suoi ottant'anni scoprendo con soddisfazione che le generazioni del nuovo millennio riversano su Facebook tutta la loro passione per il suo cinema. La pagina di Sergio Leone conta 21.534 fan. Tanti, tantissimi per un regista italiano scomparso.

Tante manifestazioni colpiscono la vedova Carla Ranalli Leone che però è delusa dalle istituzioni e soprattutto dalla Rai: «Vedo che nessuno fa niente per ricordare Sergio. Secondo me molto dipende dal fatto che Sergio non era un uomo di sinistra e la sinistra non lo ha mai perdonato per questo. Gli davano dell'uomo di destra, quasi del fascista. E dire che il padre di Sergio, Vincenzo, anche lui regista dovette lasciare l'Italia proprio perché accusato di essere un antifascista. Ma in fondo me ne importa poco. L'essenziale per me è aver creduto subito nell'estrosità, la fantasia, la genialità di un grande uomo che ha segnato un importante capitolo nella storia del cinema. Il resto, soprattutto la tv... Non cambia niente»

(Corriere della Sera)


venerdì 2 gennaio 2009

Driving in the winterland




Photos: stock buick

The road was filled with broken glass and gasoline

She wasn't sayin' nothin'', it was just a dream
The wind come silent through the windshield
All I could see was snow and sky and pines
I closed my eyes and I was runnin',
I was runnin' then I was flyin'


Highway 29
b.s.