ANCHE L'OVVIO E' IN BILICO (CARLOS)

martedì 8 aprile 2008

Notti indiane

Notti indiane

Notti di fuochi che si spengono in cielo,
notti di mappe e tesori,
di grandi battute di caccia,
notti di lupi e bisonti.
Notti di montagne incastrate nel tramonto,
di amache che dondolano,
con o senza di noi.
Notti di sguardi lucidi,
di grandi idee e bevute,
notti di fumo e fiumi,
notti che profumano di donne,
di tende mangiate dal buio.
Notti che non dormi,
di rumori che s’avvicinano,
odore di gringos nella valle,
stelle di sceriffo che puntano verso l’alto.
Notti di cavalli attenti,
di frecce nervose
in mani che sudano,
notti di segnali
e di segni sul viso.
Notti di carne che brucia,
di terre da lasciare,
alberi per controllare
e silenzi per capire.
Notti per fuggire,
rincorsi dalle iene,
che mordono l’aria,
mostrano i denti ribelli,
Notti di nuvole pesanti
che s’incazzano fra loro.
Notti di sottane e di puttane,
di archi, frecce e cerbottane.
Notti di torce,
di sentieri che ci dividono,
di asce e scalpi,
di guru e stregoni.
Notti che non le vedi,
preghi e speri nel giorno,
che porti una notte da guardare.

(Coperton Buick)

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