ANCHE L'OVVIO E' IN BILICO (CARLOS)

lunedì 22 novembre 2010

Che ci faccio qui

Che ci faccio qui
Coperton Buick

La mano sinistra,
con la leggerezza che gli appartiene,
tiene il volante dritto lungo la strada,
mentre quella destra
gioca con il pomolo del cambio,
o s'appoggia sul freddo del freno a mano.
La giornata e' umida
come spesso capita da queste parti,
mentre Neil Young,
tanto per copiare la citazione,
gira nella radio con quella fantastica chitarra,
che introduce le tenebre della notte.
La carcassa della vecchia Opel tiene botta
anche perche' indossa le gomme nuove,
sembra una prostituta in pensione
con un nuovo paio di scarpe con tacchi a spillo.
Sono passati dieci minuti dalla fine del lavoro
e ne mancano altrettanti all'arrivo a casa,
sono nel bel mezzo della via
tra la fine della nebbia e l'inizio della pioggia.
All'improvviso mi fermo e metto le quattro frecce,
abbasso quanto basta il finestrino
mentre la pioggia comincia a schizzare dentro,
sono come paralizzato e non riesco a pensare
non riesco a decidere cosa fare,
perdo l'orientamento
mentre fari indiscreti mi puntano
come una scommessa già persa.
Se quel po' di testa si blocca
l'inerzia fisica mi tiene acceso il motore,
che ci faccio qui' perso nella statale
che taglia in due le fabbriche,
che ci faccio in questa plumbea sera di Novembre
fermo sulla corsia ad aspettare qualcosa.
Certe sere sono cosi' buie
che non puoi farci niente,
ogni sentimento rimane dov'è
ogni proposito rimane in tasca
non c'e' modo di cambiarne l'esito.
Allora non rimane che ripartire
recuperare il presente
e completare il viaggio quotidiano,
le gomme sono invecchiate
di altri dieci chilometri,
io forse qualcosa in più.

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1 commento:

valter ha detto...

che dire,mi da la sensazione di un 'illogica allegria, disillusa e consapevole , con in testa gaber e il senso dell'andare...
condivido. valter