ANCHE L'OVVIO E' IN BILICO (CARLOS)

lunedì 31 dicembre 2012

Poesia e dintorni

Vivere


Vivere in mezzo al profumo dei mandaranci
le cui bucce, ai piedi della legna ardente,
bruciano nel camino,
la memoria olfattiva mi riporta all'infanzia
dove realta' e fantasia si contendevano il primato.
Vivere nel cuore dell'adolescenza
con calzini bucati da corse a perdifiato,
calzoncini larghi che ballano attorno alla vita
la frangia stampata sulla fronte dal calore estivo.
Vivere nella natura
camminare tra le foglie umide del bosco,
che s'appiccicano alle suole perche vogliono farsi trasportare altrove,
rami protesi al cielo cercano l'aria frizzante
investiti dal sole che li penetra sino alle radici.
Vivere sulla strada che separa la foresta
percorrerla fino al mare che precede l'orizzonte,
respirare l'aria del bosco per poi soffiarla nella salsedine
ripetersi fino a stancare il diaframma.
Vivere spostandosi ai margini
cogliere il senso della redenzione,
pregare se e' una cosa che riusciamo a fare
o lavarsi l'anima con il bicarbonato.
Vivere passando la mano su legno di ciliegio
con il palmo sensibile ai cerchi della vita,
fino poi a impattare una scheggia
che riporta il romanzo alla durezza del nostro tempo.
Vivere in mezzo a questo disastro
che non ha un' interruttore per poterlo spegnere,
incerti come i bambini che attraversano la strada
come se dall'altra parte la vita si presentasse in Smoking.
Vivere tra i campanelli di Natale
su carrozze volanti dorate come chiari di luna,
stelle che filano il babbo brizzolato del momento
amor platonico d'una notte d'inizio inverno.


Coperton B.

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