ANCHE L'OVVIO E' IN BILICO (CARLOS)

venerdì 29 febbraio 2008

Alaska

Carico su l’Astra
vin, pan e pasta,
voio andar in Alaska
a magnar soto na frasca,
e sensa schei in tasca
a sto mondo dirghe basta.

(Coperton Buick)

2 commenti:

valter ha detto...

viaggiamo, inizialmente,per perderci.
E viaggiamo,poi per ritrovarci.
Viaggiamo per aprirci il cuore e gli occhi, e imparare più cose sul mondo di quante possano accogliere i nostri giornali. E viaggiamo per portare quel poco di cui siamo capaci,nella nostra ignoranza e sapienza,in varie parti del globo, le cui ricchezze sono variamente disperse.E viaggiamo,in sostanza,per tornare ad essere giovani e sciocchi-per rallentare il tempo ed esserne catturati, e per innamorarci ancora una volta.
PICO IYER "ROTTE INCROCIATE"

Il Principe (Rino) ha detto...

Se io, ancor che nessuno,
potessi avere sul volto
quel lampo fugace
che quegli alberi hanno,
avrei quella gioia
delle cose al di fuori,
perché la gioia è dell'attimo;
dispare col sole che gela.
Qualunque cosa m'avrebbe meglio
giovato della vita che vivo -
vivere questa vita di estraneo
che da lui, dal sole, mi era venuta!
Viaggiare! Perdere paesi!
Essere altro costantemente,
non avere radici, per l'anima,
da vivere soltanto di vedere!
Neanche a me appartenere!
Andare avanti, andare dietro
l'assenza di avere un fine,
e l'ansia di conseguirlo!
Viaggiare così è viaggio.
Ma lo faccio e non ho di mio
più del sogno del passaggio.
Il resto è solo terra e cielo.
Fernando Pessoa