“Vengo dal fondo della valle dove mister, quando sei giovane ti crescono per fare quello che ha fatto tuo padre”.
I primi versi di “The River” di Springsteen potevano essere perfetti come intro da sposare alla voce narrante, fuori campo, dello sceriffo che dice d’aver ereditato il mestiere del nonno attraverso il padre, pure lui tutore della legge.
Un tempo era un buon lavoro, soprattutto sicuro, nella fondina potevi tenerci la birra, il mondo era sostanzialmente in pace con i suoi inquilini.
Oggi invece, la pistola è carica e sempre vicina al palmo della mano, la società è quella che è, i cattivi che sono una fetta sempre piu’ grossa, non risparmiano nessuno quando è Dio denaro che decide il gioco.
Non è un paese per vecchi esonda in violenze, psicodrammi, i consumatori del male gestiscono a piacimento il nuovo ordine mondiale, i difensori del bene sono a caccia di fantasmi o di se stessi, probabilmente di entrambi.
Chi si trova in mezzo, per caso o causa, deve scegliere con chi e dove stare, sapendo che il gioco ti porterà in un vicolo cieco senza ritorno.
Cosi’ il viaggio d’una valigia piena di soldi, lascia dietro di se morte e dolore, ne fiori o abiti da festa per chi rimarrà nel deserto, ma spendere gli ultimi attimi di vita , prima che il sole e la sete facciano il resto, ad interrogarsi sulla propria innocenza o colpevolezza.
Un “Road murdered movie” perfetto, grandi paesaggi, viaggi della speranza al contrario, si fugge dall’america verso il Messico, quello che sorprende è che non si salva nessuno, non uno uscirà a testa alta e cuor leggero, ma tutti schiacciati dalla rete del male, che ti consuma fino a farti sparire.
Solo i Pitbull portano con se la cattiveria che avevano da vivi, vederli giacere induriti a terra con il muso ancora ringhiante, ti fà dubitare della loro sorte.
Josh Brolin è impressionante, il suo viso pare uscito da un laboratorio chimico, la pettinatura al limite del ridicolo, lo riveste d’una angoscia e bruttura, esagerata anche per Dario Argento.
La sua è un’interpretazione magistrale, tutto funziona, l’espressione sempre uguale, la camminata, il parlare che unisce crudeltà e cinismo.
Non è un paese per vecchi….così la pensano i fratelli Coen degli States, nazione quindi ancor più invidiabile, beati loro, se penso alla nostra , ho paura che non sia un paese nemmeno più per giovani.
I primi versi di “The River” di Springsteen potevano essere perfetti come intro da sposare alla voce narrante, fuori campo, dello sceriffo che dice d’aver ereditato il mestiere del nonno attraverso il padre, pure lui tutore della legge.
Un tempo era un buon lavoro, soprattutto sicuro, nella fondina potevi tenerci la birra, il mondo era sostanzialmente in pace con i suoi inquilini.
Oggi invece, la pistola è carica e sempre vicina al palmo della mano, la società è quella che è, i cattivi che sono una fetta sempre piu’ grossa, non risparmiano nessuno quando è Dio denaro che decide il gioco.
Non è un paese per vecchi esonda in violenze, psicodrammi, i consumatori del male gestiscono a piacimento il nuovo ordine mondiale, i difensori del bene sono a caccia di fantasmi o di se stessi, probabilmente di entrambi.
Chi si trova in mezzo, per caso o causa, deve scegliere con chi e dove stare, sapendo che il gioco ti porterà in un vicolo cieco senza ritorno.
Cosi’ il viaggio d’una valigia piena di soldi, lascia dietro di se morte e dolore, ne fiori o abiti da festa per chi rimarrà nel deserto, ma spendere gli ultimi attimi di vita , prima che il sole e la sete facciano il resto, ad interrogarsi sulla propria innocenza o colpevolezza.
Un “Road murdered movie” perfetto, grandi paesaggi, viaggi della speranza al contrario, si fugge dall’america verso il Messico, quello che sorprende è che non si salva nessuno, non uno uscirà a testa alta e cuor leggero, ma tutti schiacciati dalla rete del male, che ti consuma fino a farti sparire.
Solo i Pitbull portano con se la cattiveria che avevano da vivi, vederli giacere induriti a terra con il muso ancora ringhiante, ti fà dubitare della loro sorte.
Josh Brolin è impressionante, il suo viso pare uscito da un laboratorio chimico, la pettinatura al limite del ridicolo, lo riveste d’una angoscia e bruttura, esagerata anche per Dario Argento.
La sua è un’interpretazione magistrale, tutto funziona, l’espressione sempre uguale, la camminata, il parlare che unisce crudeltà e cinismo.
Non è un paese per vecchi….così la pensano i fratelli Coen degli States, nazione quindi ancor più invidiabile, beati loro, se penso alla nostra , ho paura che non sia un paese nemmeno più per giovani.
(Coperton Buick)
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