ANCHE L'OVVIO E' IN BILICO (CARLOS)

lunedì 17 settembre 2007

Stare a letto

Stare a letto, salvo impedimenti fisici o malattie irreversibili, è un gran piacere, specialmente la domenica mattina appena svegliati.
Il bello sta proprio nell’essere svegli, perchè il sonno ci nasconde tale godimento.
Nella posizione orizzontale, con il cuscino ben sagomato ed accogliente, il cervello da fermo, riesce a lavorare meglio che in tutte le altre situazioni giornaliere.
Ovviamente bisogna essere soli, è sconsigliabile aver altre presenze a destra, sinistra, sotto o sopra esse siano.
Con la testa rivolta verso l’alto, possiamo leggere e decifrare alcune cose scritte sul soffitto, che apparentemente è bianco e vuoto, ma non è del tutto vero.
In esso ci sono dei messaggi, alcuni poco rilevanti quali “è ora di alzarsi”, oppure “il caffé sta diventando freddo”, ma altri contengono alcune tracce fonte di ispirazione, basta saperci mettere un po’ di attenzione.
Alcune dritte sono proprio scritte lì, qualche indizio e suggerimento per affrontare meglio le ore successive, ma soprattutto gli spunti poetici trovano la loro sorgente.
Può essere scritto in minuscolo, in lingua straniera, poco importa la tipologia del linguaggio, conta invece catturare la spiritualità che gli dei dell’ispirazione ci vogliono trasmettere.
Il foglio bianco sopra il comodino è in attesa quindi che qualcuno o qualcosa provveda, magari poi quattro parole cadranno dall’alto, intanto mi riaddormento ed al prossimo risveglio, se gli dei non saranno stati complici, gli darò ancora tempo standomene a letto tutto il giorno.

Coperton Buick

1 commento:

index finger ha detto...

E’ finita un era.

Forse il post su questo profondo pensiero di Coperton Buick non è il posto adatto per quello che voglio dirvi, ma la cosa mi sembra interessante.
In questi giorni, forse a causa del continuo terrore per l’aumento dei prezzi, dell’inaspettato successo del V-DAY, del altrettanto inaspettata vittoria di Valentino Rossi, sembra passata abbastanza in sordina una notizia molto importante: ieri si sono concluse le ultime FESTE DELL’ UNITA’ della storia di questo paese, a Milano e Bologna. Il discorso di commiato, domenica a Bologna, naturalmente è stato tenuto dal segretario dei DS/exPCI Fassino, non certo uno dei più brillanti segretari della storia del partito. Come tradizione vuole si è subito impantanato in un discorso pieno di retorica, cito: «Non è mandando a quel paese la politica che si salva l'Italia. La politica è quella cosa che riempie degnamente la vita» (Fassino ma vaff….), senza dire una parola che sia veramente di sinistra.
A conclusione del suo discorso ha lanciato il “nuovo astro nascente della sinistra (c’è ancora una sinistra???) Veltroni , chissà perchè nuovo, sono 15 anni che fa politica ed è stato protagonista, per chi non lo ricordasse, del fallimento del primo governo Prodi (va bene così: continuiamo a farci del male – N. Moretti).
Comunque non era di politica che volevo Parlare anche perché se penso che adesso formeremo un partito con Rutelli che sembra un esponente dell’attuale opposizione, stiamo freschi ( dove sono andati i tempi del buon Dio, per Giunone. Quando per fare un mestiere ci voleva anche un po di vocazione – De Andre)
Volevo solo ricordare con un pizzico di nostalgia le belle feste dell’unità in Emilia dove arrivavamo dopo aver fatto due o tre ore di macchina, sporchi sudati e già sbronzi. Con quattro lire ti mangiavi una “piada” oppure un bel piatto di “tortelen”, dove nonostante l’importanza dell’avvenimento trovavi quell’ atmosfera tipica che si respira alle feste di paese, ma soprattutto quanto sono state importanti per noi, dandoci la possibilità di veder suonare parecchi dei nostri eroi: Van Morrison, Los Lobos, Little Steven tanto per citare i primi che mi vengono in mente. Ora non ce ne saranno altre. Basta. Stop. Chissà se saranno sostituite da qualche manifestazione per commemorare il nuovo “partito”. Una cosa è certa NON SARA’ PIU’ LA STESSA COSA..