IL Principe
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Spesso lo sport ha dimostrato di riuscire ad essere se stesso superando le etichette di genere e creando una rete di collaborazione utile per la società che ne rappresenta la cornice vitale.
Al di là dei contesti obbligatoriamente legati alle prestazioni (risultati, classifica, giocatori ecc.) l’Asd Rugby Pordenone si sta distinguendo, in questi ultimi anni, per un profondo e voluto impegno nel sociale, aspetto che questo che ne arricchisce l’unicità (si tratta per il momento dell’unica società sportiva che abbia messo in atto tale collaborazione), trasformandone l’attuazione in un fulgido esempio per chiunque intenda intraprendere un percorso simile.
Dal settembre 2014 il nuovo consiglio direttivo (Andrea Falcomer, presidente – Maurizio Sartor, vicepresidente - Renzo Gobbo, segretario – Mauro Daneluzzi, Manuela Schiavon, Tomas Biscontin e Ivano Antonini – consiglieri) della società rugbystica pordenonese, che ha sede nel quartiere di Borgomeduna, ha dato subito la massima disponibiltà all’Azienda Sanitaria Locale per una collaborazione che, per motivi diversi, non si era potuta attuare con la precedente dirigenza. Nel concreto la volontà da parte dell’Asd Rugby è stata quella di creare un'integrrazione reale con il quartiere (quindi con la società) che ospita la struttura attraverso un percorso di collaborazione in base al quale alcuni ragazzi diversamente abili, seguiti da due educatori della locale Asl, sono divenuti a tutti gli effetti dei collaboratori della società, occupandosi di una serie di mansioni che di volta in volta vengono loro affidate, ma che rappresentano un fondamentale strumento per l’apprendimento delle regole di vita comune nel quotidiano. Questo tipo di attività consente ai ragazzi di usufruire delle strutture della società e dei lociali, sviluppando contestualmente una serie di azioni di crescita delle proprie autonomie individuali e della conoscenza del territorio (fare la spesa e apprendere l'uso dei mezzi pubblici per la mobilità). Come affermato dallo stesso Andrea Falcomer (presidente dell’Asd Rugby) il clima che si è venuto a creare, nonché i risultati sin qui raggiunti, hanno superato le aspettative iniziali che il progetto aveva prospettato, tanto che la “coabitazione” è divenuta un vero e proprio fattore caratterizzante e di ulteriore riconoscibilità per il territorio, ben visibile in tutte le occasioni. Non è un caso che questo tipo di collaborazione sia nata e cresciuta all'interno di un ambiente, come quelle del rugby, noto per le sue sensibilità umane che negli ultimi anni lo hanno fatto diventare uno sport molto amato, con un seguito di appassionati sempre crescente, anche nel pordenonese.
L’Asd Rugby nasce nel 1978 (dall’84 a Borgomeduna) e oggi vanta 290 atleti (con un sensibile orientamento verso il settore giovanile, con una completa copertura di tutte le categorie) una squadra femminile, una di amatori “over 35” e una prima squadra (vicina alla promozione nella passata stagione) per un totale di 470 soci iscritti, il tutto in un’area che comprende tre campi (solo a Udine e Treviso una superficie così grande) e strutture (locali interni e bar) che spesso vengono offerti alle associazioni di quartiere per iniziative diverse (oltre che alla convenzione con l’Asl).
Maurizio Capobianco (Messaggero Veneto Pordenone 16 settembre 2015)
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