ANCHE L'OVVIO E' IN BILICO (CARLOS)

venerdì 30 novembre 2007

«E così esausta a lato parlottando
tra le cartilagini d'un vento
- le unghie spezzate dalla nebbia -
inverosimile ammetti che la vita
non ha il senso d'una riva, ma più
d'un guado, raffermo, d'uno stagno.
Inverosimile ammetti che anche Dio
può essere triste quanto un uomo».

di Alessandro Canzian

dialoghi@lastampa.it
(C.B.)

Reason to believe


Ciao ragazzi, provo a scrivervi per la prima volta e spero di continuare altre volte...
Ieri sera ero al forum, suono spettacolare, e grande carica rock, pubblico in delirio, ma non so come mai, aleggiava un senso di tristezza e di precarietà..voglio solo pensare sia stata la mancanza e la malattia di Danny...e nemmeno clarence se la passa molto bene...alta energia quindi per nascondere le lacrime e i cattivi pensieri, forse ora non è tempo di gioia e di corse lungo il palco, forse è tempo di far parlare solo la musica, e quella funziona sempre, ti riporta in alto, ti fa pensare che non tutto è perduto, che alla fine il sogno può essere alimentato...purtroppo come nota poco felice si conferma anche dal vivo la scarsa qualità e spessore di certe canzoni di magic...ma tant'è,,,, di magico c'è stato ancora molto ieri sera....people got some reason to believe e il forum è esploso.
A presto
Valter Fiorin

giovedì 29 novembre 2007

Set list


Performance straordinaria per Bruce Springsteen nell'unica data Italiana

ASSAGO (Milano) - Un solo grido: "Bruuuce!!!". Stasera (28 novembre), ancora una volta in Italia Springsteen ha dato il meglio di sé in oltre due ore di musica ed emozioni, per quello che è ancora il migliore live set in circolazione sul pianeta.

Cultura e Spettacolo: Musica
del 28/11/2007 di Paolo Ceragioli

Nell’aria il profumo del rito pagano, della sanguigna sacralità che emana dal rock.
Antonio Lodetti (Il Giornale)

Un’epica cavalcata da lasciare senza fiato. Trionfo.
(La Stampa)

Chiusura affidata ad American Land, la canzone ispirata a una poesia scritta da un minatore slovacco emigrato negli Stati Uniti, già musicata e incisa a suo tempo da Pete Seeger. Splendidi l'arrangiamento in chiave celtica, con la E Street Band a rivaleggiare con i Pogues dei tempi migliori, e il nuovo testo scritto da Springsteen, le cui parole scorrevano sui maxischermi: "I negri, gli irlandesi, gli italiani, i tedeschi e gli ebrei/hanno attraversato l'oceano, mille miglia da casa/con le pance vuote ma col fuoco nel cuore/le braccia che hanno costruito il paese che ha sempre cercato di opprimerle".
Bruce Springsteen tornerà presto in Italia per esibirsi, il prossimo 25 giugno, allo stadio di San Siro, già teatro della sua prima data italiana in assoluto (era il 1985) e di un bis nel 2003. I biglietti saranno messi in vendita poco prima di Natale.
(Maurizio Zoja - Del Rock.it)

November 28, 2007
Milan, Italy


Radio Nowhere

The Ties That Bind
Lonesome Day
Gypsy Biker
Magic
Reason To Believe
Adam Raised A Cain
She's The One
Livin' In The Future
The Promised Land
I'll Work For Your Love
Incident on 57th street
The e-street shuffle
Devil's Arcade
The Rising
Last To Die
Long Walk Home
Badlands

Girls In Their Summer Clothes
Tenth avenue freez out
Thunder road
Born To Run
Dancing In The Dark
American Land

Datch Forum - 28/11/07 - ore 21.00

Com’era prevedibile, Springsteen non ce l’ha fatta.
Dopo aver pronunciato “Semo cresui…”, l’artista è scoppiato in un pianto incontenibile, ammutolendo i 12.000 presenti, consapevoli di ciò che stava accadendo.
Complice il mega schermo, che proiettava alcuni momenti d’una rovente notte d’estate, dove i Buick intrattenevano sulla panchina di Lignano alcune migliaia di fan, scollandosi un paio di bottiglie di Coca button.
A nulla è servito il pronto intervento di Jon Landau e c. per attenuare la disperazione del rocker.
L’entourage manifesta la volontà di sospendere il tour.

(Coperton Buick)

mercoledì 28 novembre 2007

Il Capo ritorna il 25 giugno a S. Siro


Preso atto dell'assenza, questa sera, di alcuni discepoli prediletti, il Capo ha annunciato che per essi e solo per essi ritornerà al Tempio del rock per celebrare funzione solenne.

Inchinati ed ossequiosi baciamo umilmente il plettro misericordioso.

(S.B.)

Scorsese: un film su Springsteen

Roma - ''Ho in mente di girare un film su Bruce Springsteen''. Lo ha annunciato il regista Martin Scorsese dopo aver assistito domenica sera a Madrid al primo concerto della tournee europea del Boss, che questa sera sarà al Datch Forum di Milano Assago con la sua E Street Band. Secondo il quotidiano Il Giornale, che ha interpellato il regista premio Oscar proprio al concerto di Madrid, Scorsese sarebbe interessato a realizzare con il Boss ciò che in passato ha fatto con Bob Dylan nel docufilm No direction home e, da poco, con i Rolling Stones in Shine a light che è già stato terminato ma sarà presentato al pubblico solo nel prossimo aprile. (Adnkronos)

martedì 27 novembre 2007

Flash/News

Il clan di “Amici miei” è stato inserito nella R’N’R’ Hall of fame.

Nelle prossime olimpiadi cinesi del 2008, inserite 2 nuove discipline quali, il “giuoco dei pili” e “ Mus al pal”.

Conclusa la sceneggiatura dell’ultimo attesissimo film di Wim Wenders incentrato sulla vita dei Buick B.
Le riprese, che cominceranno nella prossima primavera, si svolgeranno tra Berlino, Borgo Meduna e Asbury Park.

Visibilmente provato Springsteen all’arrivo all’aeroporto di Milano Linate ha rilasciato queste brevi ma intense dichiarazioni:
«Sono molto, molto triste, non riesco ancora a crederci, questa mattina il management dei Buick mi ha confermato l’assenza dei Rocker di Borgo Meduna e di Dorigo.
Sono devastato, ho il cuore a pezzi, non riesco a farmene una ragione».
Domani sera, prima del concerto, ci sarà un’ora di silenzio per ricordare questa tragedia umana, lo show poi inizierà e finirà con “Semo sente de Borgo Meduna”.

(Coperton Buick)

domenica 25 novembre 2007

Moving Pictures










Tempi e luoghi scandiscono la mostra fotografica «Wim e Donata Wenders - Still Images of Moving Pictures», che il regista ha inaugurato ieri alla Fondazione Merz di Torino, preambolo «per immagini» della retrospettiva cinematografica completa che il Film Festival dedica al maestro tedesco. E hanno scandito la giornata di ieri: al mattino a Roma, lui unico straniero, per ricevere il premio Vittorio De Sica 2007 dalle mani del presidente Napolitano, che lo ha definito «quasi italiano» visto che il nostro paese lo frequenta e lo conosce bene. Sicilia soprattutto, dove Wenders ha appena finito di girare The Palermo Shooting, thriller romantico con Giovanna Mezzogiorno. E la sera a Torino, a raccontare con la bella moglie Donata, fotografa, che lui ha abbracciato per tutto il tempo con tenerezza, una mostra che altro non è se non un lungo diario dei suoi viaggi alla ricerca di location per i film, dei suoi personaggi, delle loro storie.
(La Stampa)

venerdì 23 novembre 2007

Tutti mi vogliono,
tutti mi acclamano,
automobilisti fermi in mezzo alla strada,
per chiedermi quando torno.
Teatri e cinema, luoghi tradizionalmente frequentati dalla sinistra,
tutti ad applaudirmi, quando entro.
Nei ristoranti, tutti in piedi ad invocarmi,
non riesco neanche più a pagare il conto……..

Silvio Berlusconi

giovedì 22 novembre 2007

Siamo invecchiati per capire cosa…nulla, vecchio ignorante…nulla…noi che della vida ci pareva di aver capito abbastanza, invece, nulla… non scegliamo più nulla…parole narcise, solo parole narcise ci rimbombano addosso…parole narcise Amilcare…valangate di parole narcise…non trebbiamo più nulla…carichiamo di tutto per non caricare nulla…e il nulla c’ingolfa…da una parte il grano dall’altra la paglia…così dovrebbe andare…il grano da una parte, la paglia dall’altra…cogliere e raccogliere…è sempre più dura Amilcare sedersi a tavola, dividere un viaggio…

(Stock Buick)
Il Necchi, il Melandri, il Perozzi, il Sassaroli, il Mascetti.

mercoledì 21 novembre 2007

“Perché quello avrà dieci dischi al massimo”.
“E questo fa di lui un mostro, vero?”
“A mio modo di vedere, sì. Barry, Dick e io abbiamo deciso che non puoi essere una persona seria se hai…”
“Meno di cinquecento dischi. Sì, lo so. Me l’hai già detto un mucchio di volte (…)”.

(Nick Hornby, Alta Fedeltà, Guanda)
Cose nostre
(Coperton Buick)

La macchina da scrivere,
il cinema muto,
le canzoni a manovella.

Il fuoco per scaldarsi,
i filari del vigneto,
il bianco e nero.

La puntina sul vinile,
il Mucchio selvaggio,
la cicca con cartina e tabacco.

Polenta tagliata con il filo,
la scarpetta con il dito,
il lardo fritto sul pane.

I salami appesi in cantina,
il fiasco di vino in paglia,
la grappa per pulire il caffé.
Vecchio Babbu, avanti sempre.

martedì 20 novembre 2007

Stanlio: "Come mi trovi?"
Ollio: "Oh! non sei cambiato affatto"
Stanlio: "Anche tu sei lo stesso... se non ti avessi visto non ti avrei riconosciuto!"

Homo consumens: il nuovo libro di Bauman






Homo Consumens
Erickson, Gardolo (Trento) 2007
pagine 112, euro 10,00




Lo sciame inquieto dei consumatori e la miseria degli esclusi

La dote più preziosa di Bauman è quella di riuscire a penetrare la scorza del mondo sociale, che appare nella sua naturale ovvietà, per mostrarci significati difficili da cogliere proprio perché così quotidiani e evidenti. Nella società dei consumi della modernità liquida, lo sciame tende a sostituire il gruppo. Lo sciame non ha leader né gerarchie perché il consumo è un'attività solitaria, anche quando avviene in compagnia. La società dei consumatori aspira alla gratificazione dei desideri più di qualsiasi altra società del passato ma, paradossalmente, tale gratificazione deve rimanere una promessa e i bisogni non devono aver fine, perché la piena soddisfazione sfocerebbe nella stagnazione economica. Il contraltare dell'homo consumens è l'homo sacer, il povero che, per carenza di risorse, è stato estromesso dal gioco in quanto consumatore difettoso o "avariato". La miseria degli esclusi non è più considerata un'ingiustizia da sanare, ma il risultato di una colpa individuale: così, le prigioni si sostituiscono alle istituzioni del welfare. Il contributo che Bauman offre con questa analisi critica è quello di riproporre il tema dell'agire morale: un agire intrinsecamente libero, e quindi sempre a rischio di venir meno, ma che pure costituisce una caratteristica originaria dell'essere umano, alla base della sua socialità e, in ultima istanza, della sua sopravvivenza come specie.
(libreriauniversitaria.it)

sabato 17 novembre 2007

A proposito di...giovani teste di cazzo

I giovani non sono abituati a capire il mondo,
sono cresciuti per essere dei consumatori,
non hanno sviluppato una coscienza critica,
galleggiano sul fiume come idioti.

(Vivienne Westwood, dal Mucchio Selvaggio nov. 07)

(C.B.)

giovedì 15 novembre 2007

A proposito di teste di cazzo

Riprendendo il commento del Governatore al post sulle teste di cazzo.

Proprio così caro Governatore. Il problema delle teste di cazzo non è solo dentro ed intorno ai campi di calcio. Una studentessa ieri muore sotto la corriera ed alcuni compagni la riprendono con il telefonino e la danno immediatamente in pasto a You Tube. Il tutto a Modena...
Viaggia a velocità sempre più alta (altro che TAV) l'inarrestabile processo di abbruttimento della specie umana. Ha ragione il Preside dell'Istituto d'Arte (la scuola della ragazza) quando afferma che è in atto "un'agghiacciante degenerazione delle relazioni umane". Proprio così. L'agghiacciante degenerazione delle relazioni umane è oggi una pandemia indebellabile. E' vero, nel mondo ci sono milioni di persone in gamba. Ma è come dire che Mussolini ha fatto anche cose buone o che a Cuba sono tutti laureati...

(S.B.)
Finalmente i loosers di Athens hanno sfornato il loro primo album ufficiale dal vivo.
Dopo Springsteeen qualche mese fa, anche i R.E.M., al “The point”, hanno registrato il loro evento live.
Dublino dunque centro strategico delle Rock performance, motivo legato forse al verde, all’aria buona, al Soul, alla birra o alla tranquilla passione degli irlandesi.
Il tour è quello del 2005 (le date italiane sono Milano e Bolzano con sottotitoli in tedesco), che fa seguito ad “Around the sun”, non particolarmente brillante ed ispirato, ma sul palco Stipe e soci, trasformano in oro anche i sassi del Piave.
Con una maschera alla Zorro dipinta intorno agli occhi, Michael appare sul palco, bussa sul microfono per tastarne la resa, e si parte in modo aggressivo con “I took your name” da Monster.
La scaletta è micidiale, s’alternano i pezzi di “Automatic for the people”, “Monster”,”Up” e appunto “Around the sun”.
Brividi lungo la schiena per alcuni episodi quali, Everybody hurts , Orange crush (Green), What’s the frequency Kenneth?, e la conclusiva e coinvolgente Man on the moon.
Il nostro Michelino Clovis, clown e giullare del palco, ha la solita voce grintosa, potente, graffiante che arriva ovunque, gira e piroetta intorno al suo asse, elegante in giacca, cravatta e cappello, che smette con il passare dei pezzi, per ritrovarsi in maglietta, libero di volteggiare e snodarsi come un abile contorsionista.
Il suo viso sembra sempre più, vedi la recente visita da Fazio Fabio, al malato terminale di Tom Hanks in Philadelfia di Demme J.
Scavato, rugato e provato, ma la vitalità si nasconde sotto la pelle, basta accendere la miccia, caricarlo come il coniglio di Duracell, e lui salta, rimbalza, mima, vola leggero come la sua anima.
Il resto della band accompagna, ispira, flirta con il pubblico, mentre la chitarra di Peter Buck è il motore sempre tirato a pieni giri, il ritmo cambia le tonalità della scenografia che passano dal bianco e nero, al verde acido fino al blu elettrico.
Ritengo i R.E.M., a quasi trent’anni dall’esordio, con una carriera ricca di episodi importanti e poche sbavature, una specie da proteggere.
Prima dell’estinzione, speriamo ci regalino ancora momenti di grande tensione emotiva, come questo ultimo dvd.
Il tutto poi, a mio modesto parere, si racchiude in due parole, che sono per noi fans il senso della nostra presenza e passione, ovvero entusiasmo ed emozione.

(Coperton Buick)

mercoledì 14 novembre 2007


Antonio Caponi: Giovanotto, carta, calamaio e penna, su! Scriviamo!...dunque, hai scritto?
Peppino Caponi: Eh, un momento, no?
Antonio Caponi: E comincia, su!
Peppino Caponi: [Fra sé e se'] Carta, calamari e penna...
Antonio Caponi: OOOHHHH.... [Inizia a dettare] Signorina!...Signorina!
Peppino Caponi: [Si gira verso la porta] Dove sta?
Antonio Caponi: Chi è?
Peppino Caponi: La signorina.
Antonio Caponi: Quale signorina?
Peppino Caponi: Hai detto "Signorina?".
Antonio Caponi: È entrata la signorina?!?
Peppino Caponi: [Di nuovo verso la porta] Avanti!
Antonio Caponi: ...Animale! "Signorina" è l'intestazione autonoma...della lettera...oh! Signorina! [Peppino cambia il foglio] Non era buona quella signorina là?
Peppino Caponi: è macchiata...
Antonio Caponi: Signorina!...veniamo...veniamo... [Peppino nel frattempo fa' da coro continuando a dettare a se stesso, per le prossime battute]...veniamo noi con questa mia addirvi.
Peppino Caponi: Addirvi...
Antonio Caponi: Addirvi, una parola: addirvi!
Peppino Caponi: Addirvi una parola...
Antonio Caponi: [Alzando la voce] Che!
Peppino Caponi: Che!
Antonio Caponi: Che è?
Peppino Caponi: Che è?
Antonio Caponi: Che è?
Peppino Caponi: Uno, quanti?
Antonio Caponi: Che è...
Peppino Caponi: Uno che!
Antonio Caponi: Uno che! Che è...
Peppino Caponi: Che è! eh..
Antonio Caponi: Scusate se sono poche...
Peppino Caponi: Che.
Antonio Caponi: Che è? Scusate se sono poche, ma SETTECENTOMILA [scandendo la cifra] lire, punto e virgola, noi.
Peppino Caponi: Noi...
Antonio Caponi: Ci fanno...specie che quest'anno, una parola, questanno...c'è stato una grande moria delle vacche [Peppino ripete, scrivendo], come voi ben sapete! Punto! Due punti!...ma sì, fai vedere che abbondiamo...abbondandis'id abbondandum...questa moneta servono, questa moneta servono...questa moneta servono acchè voi vi consolate...aho, scrivi presto!
Peppino Caponi: Conninsalate...
Antonio Caponi: Che voi vi consolate...
Peppino Caponi: Ah, avevo capito con l'insalata.
Antonio Caponi: Voi vi consolate, non mi fa' perdere il filo che ce l'ho tutta qui!
Peppino Caponi: Avevo capito coll'insalata!
Antonio Caponi: Dai dispiacere, dai dispiacere che avreta...che avreta...che avreta. Eh già, è femmina, è femminile. Che avreta perché...perché? io non so...
Peppino Caponi: Perché che cosa?
Antonio Caponi: Perché che? ohhhh, perché! Dai dispiacere che avreta perché! è aggettivo qualificativo, no?
Peppino Caponi: [Sottovoce] Io scrivo...
Antonio Caponi: Perché! Dovete lasciare...nostro nipote...che gli zii, che siamo noi medesimo di persona... [Peppino si tampona la fronte]...ma che stai facendo 'na faticata, si asciuga il sudore... [Peppino sospira]...Che siamo noi medesimo di persona, vi mandano questo. [Mostrando la scatola contenente i soldi]
Peppino Caponi: Questo.
Antonio Caponi: Perché il giovanotto è studente che studia, che si deve prendere una laura...
Peppino Caponi: Laura.
Antonio Caponi: Laura...che deve tenere la testa al solito posto, cioè...sul collo. Punto, punto e virgola. Punto e un punto e virgola.
Peppino Caponi: Troppa roba..
Antonio Caponi: Salutà..lascia fare..dicono che noi siamo provinciali, siamo tirati. Salutandovi indistintamente. Salutandovi indistintamente...sbrigati!...salutandovi indistintamente, i fratelli Caponi, che siamo noi...questa, apri una parente...apri una parente, dici: che siamo noi, i fratelli Caponi.
Peppino Caponi: Caponi...
Antonio Caponi: Hai aperto la parente? [Peppino annuisce] Chiudila!


martedì 13 novembre 2007



Star fuori

Star fuori,
voglio star fuori dal mondo,
e da tutti i suoi casini.
Non ci sono più campi ne alberi,
non c’è più cielo ed ossigeno per tutti.
Ci sono quei miserabili e minuscoli esseri,
che alzano le braccia, le mani, gli uni sugli altri,
le loro voci, le une sulle altre,
gridano, urlano, senza mai dire nulla.
Voglio stare fuori,
seduto su un vecchio ceppo,
con le gambe accavallate,
il gomito sul ginocchio,
il palmo della mano a sorreggermi,
e direzionare gli occhi dall’altra parte.
Vorrei vedere il mare per calmarmi un po’,
spero ci sia,
anche qui fuori dal mondo.
Credo che un uomo abbia il diritto di guardare il mare.

(Coperton Buick)

domenica 11 novembre 2007

La Prugna


La Prugna imprugna il mondo
cola piano sul girotondo
La Prugna profuma la vita
appena la sfiori con le dita

La Prugna muove il mare
è come miele sopra il sale
La Prugna scalda l'osso con la polpa
e poco importa se non è colta

(Stock Buick)

venerdì 9 novembre 2007

Steve on Magic

"Anyway, I finally heard the record. It's called “Magic” and it's great. Now, that's a qualified “great.” It's not “Born To Run” or “Greetings From Asbury Park, New Jersey.” It's a rare moment when an artist can make music 25 years into his career that stands up with his best work (I'm thinking maybe Dylan, Neil Young[I], Muddy Waters and…well, have you listened to “Here Come The Miracles” lately?) But I will go on record as saying that this album is the best thing Springsteen has done since “Tunnel Of Love” and that “Girls In Their Summer Clothes” is one of his best tracks ever.”

Steve Wynn

(S.B.)

giovedì 8 novembre 2007

__________________________________________________
(S.B.)


Giorno di lavoro
(Factory revisited)

Ogni mattina,
dalla finestra della camera,
vedo mio padre che scende giù nel viale,
con il mantello grigio come i suoi cappelli,
la borsa di pelle consumata dal vento,
che penzola lungo il braccio come un morto appeso.

Cammina verso la fermata dell’autobus,
e verso una giornata di lavoro in fabbrica,
in quella maledetta fabbrica come la chiama lui.

Lavora alla pressa,
ha un tic agli occhi,
che va’ d’accordo con il ritmo della macchina.
Ogni minuto, per otto ore, prende una lamiera,
e la mette sul pianale,
ci pensa il bisonte d’acciaio a fare il resto.

La sera,
rientra a casa,
curvo dagli anni e dalla sua borsa,
che come lui,
non ne può più.
Sembra abbia lasciato la spina dorsale,
in fabbrica.

Mentre lo guardo,
penso alla sua gioventù,
ai suoi sogni e speranze,
a prospettive diverse.
Ma la famiglia ti prende qualcosa,
e devi dargli da vivere,
lavorando in fabbrica,
solo in fabbrica,
in ogni giorno di lavoro,
in fabbrica.

“...Men walk through these gates with death in their eyes. And you just better believe, boy, somebody's gonna get hurt tonight, It's the working, the working, just the working life.”


(Liberamente ispirato dalla canzone Factory
Darkness on the edge of town” di Bruce Springsteen)

(Coperton Buick)

mercoledì 7 novembre 2007


Tu mi voti, ti do il lavoro!

Non mi voti? 'ngulo a te a tutta la famigghia!

(Cetto La Qualunque)

lunedì 5 novembre 2007


Ottovolanti arrugginiti, giostrai claudicanti, scioperanti in sciopero…l’involuzione del pensiero antropomorfico risplende sopra le future generazioni…passa il vento e passa la bufera…non c’è sorriso che tenga, non c’è pioggia che lavi, non c’è porta che porti…la mandria passa lenta sotto l’occhio del bue padrone, passa lenta e attenta, lenta e attenta…comandanti comandati studiano gli ordini di carriera…la scuderia del capo necessita di scudi migliori…in Vaticano sono iniziati i lavori di controsoffittatura in cartongesso della basilica di S. Pietro…da sempre Dio è per il risparmio energetico e per un amore fotovoltaico…finalmente il galateo ritrova il suo splendore tra le cosce della patria...anche la puzza di piedi negli uffici pubblici è pagata con i soldi dei contribuenti…oggi più di ieri la piazza spiazza…happy hour, happy happy ieh.

(S.B.)
BUON VIAGGIO
BARONE



La Felicità

Cerchemo la felicità
in zorni staordenari:
‘na pataca che no riva,
‘na femena che manca,
‘na staion che sbalia.
Cussì, da ‘na verta
a st’altra, consumemo
el tempo a morsegoni
come el pan co l’è poc.
Po’ da veci se acorzemo
che la felicità spetada
no gera altro che viver,
cussì, ogni zorno un toc.

Romano Pascutto
(S.Stino di Livenza)

(C.B.)

sabato 3 novembre 2007

«In un'aia di fango e melma,
schiacciati come grossi capponi
ci becchiamo senza speranza
perché la morte non ci basta».

Francesco Patrucco

dialoghi@lastampa.it

(fonte: Tuttolibri, in edicola sabato 03 Novembre)