ANCHE L'OVVIO E' IN BILICO (CARLOS)

mercoledì 30 dicembre 2009

Bellezza

La Bellezza,
effimero sentimento dell'esteta,
vanità remota dell'umanità
icona della presenza.
Dea non bendata
inseguita all'ultimo respiro,
cercata come la falda d'Oro
o il massimo alloro.
La bellezza estetica
è quella che vedi,
l'altra quella interna
la devi scoprire.
La bellezza del dentro
che non viene fuori,
deve essere cercata
per essere apprezzata.
Se non trovi la prima
cerchi la seconda,
ma se il primo impatto vince
il resto rimane nascosto.
Ostentare il visibile
manifestarlo come priorità,
percorrere la strada principale
anche se trafficata ed intasata.
Liberare ogni apertura
per facilitare l'accesso,
è un'idea alquanto romantica
suggestiva ma poco convincente.
Se bastasse spalancare la bocca
per visualizzare tutto il bello che c'e' in noi,
travaseremo tutto l'interno
verso l'esterno.
Se invece prevalesse la coscienza
le acrobazie verrebbero meno,
e le cose si presenterebbero
in tutta la sua naturalezza.

Coperton Buick

lunedì 28 dicembre 2009

Punto e virgola

di Arduino e Vittorino Marseghelot

A: Cos'atu trova' sotto l'albero?
V: Na pisada de can.

Coperton Buick

giovedì 24 dicembre 2009

Happy Xmas (War is Over)


So this is Christmas
And what have you done
Another year over
And a new one just begun
And so this is Christmas
I hope you have fun
The near and the dear ones
The old and the young

A very Merry Christmas
And a Happy New Year
Let's hope it's a good one
Without any fear

And so this is Christmas
For weak and for strong
The rich and the poor ones
The world is so wrong
And so Happy Christmas
For black and for white
For yellow and red ones
Let's stop all the fight

A very Merry Christmas
And a Happy New Year
Let's hope it's a good one
Without any fear

And so this is Christmas
And what have we done
Another year over
And a new one just begun
And so Happy Christmas
We hope you have fun
The near and the dear ones
The old and the young

A very Merry Christmas
And a Happy New Year
Let's hope it's a good one
Without any fear

War is Over
If you want it
War is Over
NOW

[1971]
(by Yoko Ono and John Lennon)

mercoledì 23 dicembre 2009

Punto e virgola

di Arduino e Vittorino Marseghelot

A: Ela finia coi regali de Nadal?
V: Spero de si, cusi' no serve farne.


Coperton Buick

lunedì 21 dicembre 2009

La Coda

La Coda è spesso di paglia
a volte si trova in mezzo alle gambe,
la coda si fa agli sportelli
ai caselli e ai bordelli.
Qualcuno la fa con i cappelli
altri arrivano in testacoda
senza capo ne coda,
qualcuno arriva in ritardo
e si accoda.
Gli animali hanno la coda
a volte tentano di mangiarsela,
ma quando la muovono
è per manifestare qualcosa
di sensato.

Coperton Buick

venerdì 18 dicembre 2009

Punto e virgola

di Arduino e Vittorino Marseghelot

A: El Berlusca, ultimamente, le' sta' beca' dalla ciesa.
V: No pensavo pero' che ghe desse contro anca la Madona.


Coperton Buick

lunedì 14 dicembre 2009

Punto e virgola

di Arduino e Vittorino Marseghelot

A: Atu buta' el sal sulle piante par l'inverno?
V: No, no son superstisioso.

Coperton Buick

mercoledì 9 dicembre 2009

Punto e virgola

di Arduino e Vittorino Marseghelot

A: To nevodo, cosa alo scelto all'universita'?
V: Sciense della disoccupasion.

Coperton Buick

Presidente Berlusconi...

Presidente Berlusconi, noi oggi siamo qui a darle una notizia: lei è un uomo del secolo scorso.

Siamo qui a comunicarle che lei è un uomo del tempo in cui bastava avere tre o quattro televisioni per imporre un modello culturale, un sogno fasullo, un partito creato a tavolino in una concessionaria di pubblicità.


Un uomo del tempo in cui comunicazione voleva dire pochi grandi proprietari di mass media che potevano fare e disfare la realtà a loro piacimento, stabilire ciò di cui si doveva avere paura e ciò che si doveva desiderare.

Un uomo del tempo in cui lei poteva entrare nelle case, nelle teste e nell’anima delle persone mescolando bugie e illusioni per modellarle secondo i suoi interessi prima economici e poi politici.

Bene, presidente Berlusconi, noi oggi siamo qui a dirle che quel tempo è finito.

Lo sappiamo, queste sera le sue tivù pubbliche e private faranno finta che noi non ci siamo mai stati, che oggi non sia successo niente e nessuno sia venuto qui a dirle quello che è già accaduto: e cioè che lei è diventato l’uomo del passato, è diventato l’uomo di un secolo che non c’è più.

Noi oggi siamo qui a comunicarle che il suo giocattolo si è rotto e non le servirà più a niente perché milioni di persone lo sapranno lo stesso, su Twitter e su Facebook, sui blog e su YouTube e in mille altri posti ancora di cui lei nemmeno conosce l’esistenza.

Oggi siamo qui a dirle che noi non siamo caduti nella sua trappola della paura e non crediamo più al modello conformista e al pensiero unico che lei, come i suoi amici dittatori sparsi per il mondo, ha imposto per vent’anni ingannando soprattutto i meno avveduti e i più vulnerabili: gli anziani, i poco istruiti, quegli elettori che lei stesso ha definito «bambini di quinta elementare e neppure tanto svegli».

Presidente Berlusconi, noi oggi siamo qui a dirle che la bolla d’aria in cui voleva tenerci per sempre chiusi è scoppiata.

Noi ora sappiamo aprire le finestre e vedere il mondo fuori che ride di lei, che la disprezza, che la sbugiarda. Non servono più a niente le censure delle sue tivù, non servono più a niente i piccoli e grandi servi che riempiono di bugie i suoi mass media. Perché noi sappiamo aprire le finestre e sconfiggere la paura del nuovo.

Presidente Berlusconi, ci guardi, non c’è niente di virtuale in questa piazza. Perché lei non lo sa ma il Web è soltanto uno strumento, un grande strumento che lei, uomo della tivù, semplicemente non conosce.

Noi non siamo virtuali, signor presidente, siamo persone in carne e anima che usano la Rete perché è il luogo della pluralità culturale, delle mille idee e dei mille confronti, della comunicazione orizzontale e degli unici miracoli davvero possibili, come quello che abbiamo creato oggi: una piazza piena di gente che si è organizzata in Rete e ora è qui tutta insieme, per dare a questo paese una scossa che è d’amore e non di rabbia.

Noi non siamo pirati informatici o aspiranti assassini via Facebook, signor presidente, siamo persone appassionate e forti, tolleranti e libere, curiose e coraggiose, innamorate della biodiversità intellettuale, culturale, etnica, etica, religiosa, politica.

Cioè proprio il contrario del suo modello, signor presidente: monocratico, verticale, impositivo, fasullo. E davvero sì, virtuale, quello.

Presidente Berlusconi, qui ci sono ragazzi che avevano 15 anni quando l’hanno vista per la prima volta in televisione a insultare i giudici, ad accusare ogni dissidente di essere comunista, a raccontare barzellette stupide e bugie pietose.

Adesso quei ragazzi hanno trent’anni, magari si sono sposati e hanno dei figli, ma se accendono la televisione trovano ancora lei – con i capelli dello stesso colore – lì a insultare i giudici, ad accusare ogni dissidente di essere comunista, a raccontare barzellette stupide e bugie pietose.

Ma loro e noi , insieme, nel frattempo abbiamo aperto le finestre, anche se lei non se n’è accorto, impegnato com’era a fare affari, ad allargare il suo potere e il suo io, a inventarsi nuove leggi che la mettessero al di sopra di ogni giudizio.

E noi oggi le mandiamo questa lettera per dirle che anche se lei cercherà di nascondere a se e agli altri la realtà e il nuovo secolo, saranno la realtà e il nuovo secolo a venirla a prendere.

Noi, presidente Berlusconi, oggi glielo diciamo con le parole di Aurelio Peccei, partigiano, imprenditore, pioniere del suo tempo.

«Quanto accadrà d’ora in avanti» diceva Peccei, «dipende da noi in una misura mai concepita nel passato, che noi dobbiamo fare appello a nuove forme di coraggio perchè uscire dal pozzo non è un’utopia ma una prospettiva assolutamente verosimile.

Lo è se vogliamo che lo sia».

Ecco perchè, per quanto cerchi di prolungare il suo giorno più in là, signor presidente, per lei la sera è arrivata.

Onorevole Berlusconi, noi oggi siamo qui a darle la notizia che il suo tempo è finito.

(Alessandro Gilioli dal palco del No B Day)

lunedì 7 dicembre 2009

Non si può

Non si puo' che innamorarsi
e ringraziare le proprie debolezze,
non si puo' che desiderare
qualcuno che completi ognuno.
Non si puo' che abbandonarsi
per ritrovarsi con dolcezza,
non si puo' che ferirsi
per curarsi e guarire.
Non si puo' che rifuggiarsi
in braccia protese,
non si puo' che sorprendersi
del regalo pensato per noi.
Non si puo' che cadere
nella propria storia,
e permetterle di ripetersi
quando ci sorride.
Non si puo' che cercare
continuamente la propria umanita',
difenderla e proteggerla
dalla tentazione di abbandonarla.

Coperton Buick

martedì 1 dicembre 2009

Punto e virgola

di Arduino e Vittorino Marseghelot

A: Mi no vado mai ai funerai.
V: Mi invese voio andar a quel de tutti quanti.

Coperton Buick