ANCHE L'OVVIO E' IN BILICO (CARLOS)
lunedì 31 marzo 2008
venerdì 28 marzo 2008
Propaganda
Fassisti de sinistra
della corrente Fassino,
casinisti de centro
della corrente Casini.
Missini del Missouri
della corrente Missinato,
rockers del Borgo
della corrente Uanch e Nato.
(Coperton Buick)
della corrente Fassino,
casinisti de centro
della corrente Casini.
Missini del Missouri
della corrente Missinato,
rockers del Borgo
della corrente Uanch e Nato.
(Coperton Buick)
Mission
Lo scopo fondamentale del nostro blog,
è quello di riscrivere,
vista l’enorme confusione,
la storia del Rock’n’Roll.
(Coperton Buick)
è quello di riscrivere,
vista l’enorme confusione,
la storia del Rock’n’Roll.
(Coperton Buick)
giovedì 27 marzo 2008
Malaparte e Mussolini
Inarrestabile scongelamento antartico
415 km quadri di ghiaccio se ne vanno con 15 anni di anticipo
Un iceberg di 415 km quadrati (appartenente alla banchisa antartica) si è staccato dall'area dello Wilkins Ice Shelf.
Il fenomeno non è da considerarsi come qualcosa d'improvviso poichè era un processo già noto agli scienziati americani, la straordinarietà dell'evento consiste nella rapidità con cui tale processo si è sviluppato. Essi, infatti, ritenevano che il collasso sarebbe avvenuto tra 15 anni.
L'Asse di Wilkins (così si chiama la parte staccatasi) è paragonabile, come ampiezza, all'intera isola d'Elba, o se si vuole, a 7 volte l'isola di Manhattan!
(Internazionale)
Un iceberg di 415 km quadrati (appartenente alla banchisa antartica) si è staccato dall'area dello Wilkins Ice Shelf.
Il fenomeno non è da considerarsi come qualcosa d'improvviso poichè era un processo già noto agli scienziati americani, la straordinarietà dell'evento consiste nella rapidità con cui tale processo si è sviluppato. Essi, infatti, ritenevano che il collasso sarebbe avvenuto tra 15 anni.
L'Asse di Wilkins (così si chiama la parte staccatasi) è paragonabile, come ampiezza, all'intera isola d'Elba, o se si vuole, a 7 volte l'isola di Manhattan!
(Internazionale)
Questiòn de bicièr
Questiòn de bicièr
El bicier vodo no ghe piase a nisun,
quel meso vodo piase a qualcun,
el meso pien nol te manda fora,
el massa pien va’ par sora.
(Coperton Buick)
El bicier vodo no ghe piase a nisun,
quel meso vodo piase a qualcun,
el meso pien nol te manda fora,
el massa pien va’ par sora.
(Coperton Buick)
mercoledì 26 marzo 2008
Mondo
Mondo
Alcuni uomini sono migliori del mondo in cui vivono,
molti portano a casa il pareggio,
tanti altri lasciano il campo sconfitti dopo i rigori.
Ci vorrebbero più mondi per tenerli tutti,
ma viviamo tutti nello stesso,
le ricchezze comprano le povertà,
le povertà si arricchiscono di miseria.
I tempi e gli uomini cambiano,
ma le situazioni di mediocrità,
si ripresentano come il polline a primavera,
non c’è cura che sistemi le cose.
Ognuno si riconosce ed è quello che fa,
ma non tutti fanno per quello che sono,
molti seguono lo stato delle cose, senza pensarci.
Qualcuno sceglie, molti arrancano,
seguono la scia per non perderla,
a volte non c’è discesa dopo la salita.
Il mondo si divide tra quello che è,
e quello vorremo fosse l’altra metà del cielo.
(Coperton Buick)
Alcuni uomini sono migliori del mondo in cui vivono,
molti portano a casa il pareggio,
tanti altri lasciano il campo sconfitti dopo i rigori.
Ci vorrebbero più mondi per tenerli tutti,
ma viviamo tutti nello stesso,
le ricchezze comprano le povertà,
le povertà si arricchiscono di miseria.
I tempi e gli uomini cambiano,
ma le situazioni di mediocrità,
si ripresentano come il polline a primavera,
non c’è cura che sistemi le cose.
Ognuno si riconosce ed è quello che fa,
ma non tutti fanno per quello che sono,
molti seguono lo stato delle cose, senza pensarci.
Qualcuno sceglie, molti arrancano,
seguono la scia per non perderla,
a volte non c’è discesa dopo la salita.
Il mondo si divide tra quello che è,
e quello vorremo fosse l’altra metà del cielo.
(Coperton Buick)
martedì 25 marzo 2008
Generacion Y" su un server tedesco
«Anonimi censori del nostro famelico cyberspazio hanno voluto chiudermi nella stanza, spegnermi la luce e non lasciar entrare gli amici. Questo, convertito nel linguaggio della rete, vuole dire bloccarmi il sito, filtrare la mia pagina, in sostanza, limitare il blog affinchè i miei amici non possano accedervi...Comunque il tentativo di repressione è così inutile che fa pena ed è così facile da schivare che possiamo quasi considerarlo un incentivo» a sviluppare l’attività».
Yoani Sanchez, blogger cubana classe 1975, ha reso noto così al mondo che per decisione delle autorità governative gli utenti cubani di Internet non hanno più accesso da un paio di giorni al suo sito "Generacion Y", forse il più popolare dell’isola.
Diffuso attraverso un server che opera in Germania, il sito www.desdecuba.com/generaciony/ ha avuto in febbraio oltre 1,2 milioni di contatti, ma da qualche giorno chi tenta di collegarsi dal territorio cubano riceve sullo schermo una risposta di "errore di scaricamento".
Potete scriverle nel suo blog per solidarietà: sta ricevendo centinaia di messaggi, in tutte le lingue. Perchè le ingiustizie sono sentite in tutto il mondo.
Yoani Sanchez, blogger cubana classe 1975, ha reso noto così al mondo che per decisione delle autorità governative gli utenti cubani di Internet non hanno più accesso da un paio di giorni al suo sito "Generacion Y", forse il più popolare dell’isola.
Diffuso attraverso un server che opera in Germania, il sito www.desdecuba.com/generaciony/ ha avuto in febbraio oltre 1,2 milioni di contatti, ma da qualche giorno chi tenta di collegarsi dal territorio cubano riceve sullo schermo una risposta di "errore di scaricamento".
Potete scriverle nel suo blog per solidarietà: sta ricevendo centinaia di messaggi, in tutte le lingue. Perchè le ingiustizie sono sentite in tutto il mondo.
(c.b.)
Flash
Ali France o Air Italie: è il nome il vero nodo da sciogliere nella trattativa d’acquisto della nostra compagnia di bandiera da parte dei transalpini.
(Coperton Buick)
(Coperton Buick)
lunedì 24 marzo 2008
Elvis Costello, il Governatore e Momo
Elvis Costello raccoglie le preoccupazioni del Governatore Satta sull'estinzione del vinile. Ricordiamo che a dicembre, proprio da queste pagine, il capo della Federal Reserve pose all'attenzione dell'UNESCO il problema dell'impietosa agonia del vecchio e glorioso LP. Ebbene a fine aprile il nuovo disco dell'artista inglese sarà disponibile nei negozi solo in vinile. La notizia sta facendo il giro del mondo ed ora sono attese le dichiarazioni ufficiali del Governatore. Il disco di Costello s'intitola Momofuku ed è chiaramente dedicato a Momo/Nato, il nostro Senatore a vita.
(Stock Buick)
(Stock Buick)
domenica 23 marzo 2008
Kennedy, il PIL e l'orgoglio
40 anni fa...niente di più attuale...
Il Principe
18/03/1968 DISCORSO DI ROBERT KENNEDY ALL'UNIVERSITÀ DEL KANSAS
Il Principe
18/03/1968 DISCORSO DI ROBERT KENNEDY ALL'UNIVERSITÀ DEL KANSAS
“Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell'ammassare senza fine beni terreni.
Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell'indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto interno lordo (PIL).
Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.
Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.
Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia, la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere. Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.
Può dirci tutto sull'America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani”.
(Robert Kennedy)
Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell'indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto interno lordo (PIL).
Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.
Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.
Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia, la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere. Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.
Può dirci tutto sull'America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani”.
venerdì 21 marzo 2008
Non uno ma due!
Bruce all'opera...
Il mese scorso riportavamo alcune indiscrezioni sul nuovo album di Springsteen. In una recente intervista rilasciata ad USA Today Bruce non smentisce, anzi conferma che sta lavorando ad un nuovo progetto discografico. Gli album potrebbero essere addirittura due: uno elettrico ed uno acustico. Uno con la E Street e l'altro in solitaria sulla rockin' chair di casa. Attendiamo fiduciosi.
(s.b.)
Cercasi Idee Disperatamente
C.I.D.
(cercasi idee disperatamente)
Oh dei dell’ispirazione,
non voltateci mai le spalle,
dateci i frutti del vostro sapere.
Siate generosi e prosperosi,
vogliate condividere la vostra infinita creatività,
siate tolleranti di fronte alle nostre bassezze,
lasciate che cadano su di noi i vostri pensieri.
Se tutto questo sarà,
noi fedeli non potremo che godere,
al pensiero che qualcuno lassù guiderà le nostre penne,
aprirà le nostre menti,
e riempirà quei fogli,
che spesso rimangono in bianco,
di saggezza, stupore e storie da raccontare.
Noi poveri piccoli terreni,
dobbiamo avere la grandezza di guardare il cielo,
ed essere pronti quando comincerà a piovere.
(cercasi idee disperatamente)
Oh dei dell’ispirazione,
non voltateci mai le spalle,
dateci i frutti del vostro sapere.
Siate generosi e prosperosi,
vogliate condividere la vostra infinita creatività,
siate tolleranti di fronte alle nostre bassezze,
lasciate che cadano su di noi i vostri pensieri.
Se tutto questo sarà,
noi fedeli non potremo che godere,
al pensiero che qualcuno lassù guiderà le nostre penne,
aprirà le nostre menti,
e riempirà quei fogli,
che spesso rimangono in bianco,
di saggezza, stupore e storie da raccontare.
Noi poveri piccoli terreni,
dobbiamo avere la grandezza di guardare il cielo,
ed essere pronti quando comincerà a piovere.
(Coperton Buick)
giovedì 20 marzo 2008
Venerdì Santo a Erto (PN)
Venerdì 21 Marzo 2008 - 20.00
Erto e Casso (PN)
Erto e Casso (PN)
Antica e suggestiva rappresentazione in abiti romani della passione e morte del Cristo, che ogni Venerdì Santo si svolge nel paese di Erto in un caratteristico anfiteatro naturale. Nata insieme alla chiesetta di San Rocco, come voto religioso contro la peste venne interrotta solo negli anni successivi alla catastrofe del Vajont per essere poi ripresa nel 1968. Questa volta vennero portate delle modifiche di carattere tecnico per adeguare la manifestazione ai tempi nuovi. Le corazze furono fatte eseguire interamente in metallo e così le lance, rispettando strettamente l’autenticità storica; parti di stoffa vennero sostituite con pelle o cuoio; rinnovati i colori degli abiti per la varietà e la scenografia e altri dettagli di minor importanza, ma che completano l’effetto dell’insieme. Attualmente annunciata già dai giorni precedenti dal rullo dei tamburi, "Tamburins", la Passione viene preceduta nel pomeriggio dalla processione sacra, dove il più anziano del paese reggendo un'asta sormontata da un gallo di legno precede una persona, scalza e vestita di bianco, incappucciata tanto da nascondergli il volto, che sorregge il crocefisso del Brustolon, e, a sua volta, è sorretta da altre due persone che camminano scalze. La rappresentazione serale inizia alla sera, verso le ore 20,30 partendo dal vecchio centro abitato, snodandosi poi verso il luogo predisposto alle scene principali, alla periferia di Erto ed è composta da oltre cinquanta attori denominati "Cagnudei" cioè Giudei., è preceduta dal rullo dei tamburi; seguono poi le scene citate nel dialogo, Gesù viene processato e sale il Calvario.Tra due ali di folla che si stringe lungo i muri delle case passano i legionari con le torce, scortando Caifa con i Sacerdoti, gli anziani e Pilato, mentre la plebe continua ad insultare Gesù.
In uno spiazzo sopra un colle, in prossimità dell’abitato, avviene la crocifissione: Cristo è messo in croce e questa viene innalzata, mentre Longino colpisce con una spada il costato che sprizza sangue: è la scena finale della Sacra Rappresentazione e tutti gli astanti si soffermano un attimo commossi e riverenti di fronte alla rievocazione piena di toni drammatici per la sua veridicità. La rappresentazione che viene effettuata con qualsiasi tempo, richiama sempre più persone dai paesi contermini e ultimamente anche da altre regioni sono arrivate corriere da Firenze, dalla Puglia, degli oriundi dall'Argentine dal Brasile e dalla Germania.
(comune.ertoecasso.pn.it)
Paura
Paura
La paura bussò alla porta,
il coraggio si alzò ad aprire
ma non trovò nessuno.
(anonimo)
(c.b.)
La paura bussò alla porta,
il coraggio si alzò ad aprire
ma non trovò nessuno.
(anonimo)
(c.b.)
mercoledì 19 marzo 2008
Dedica a Nadine Gordimer
DEDICA FESTIVAL - 14^ EDIZIONE
PORDENONE 5 - 19 APRILE 2008
La poetica della verità
Lo scrittore è utile all’umanità solamente nella misura in cui usa la parola anche contro le proprie convinzioni, crede che la condizione dell’essere, per come si è rivelata, abbia da qualche parte nella sua complessità, filamenti della corda della verità che potranno essere intrecciati, qua e là nell’arte: crede che la condizione dell’essere produca frammenti di verità, la parola delle parole, mai cambiata dai nostri sforzi stentati di pronunciarla e di scriverla, mai cambiata dalla menzogna, dalle sofisticherie semantiche, dai tentativi di insudiciarla per i fini del razzismo, della discriminazione sessuale, del pregiudizio, del dominio, dell’esaltazione della distruzione, dalle maledizioni e dagli inni di lode.
La poetica della verità è il tema della 14ª edizione di Dedica;
la poetica di Nadine Gordimer, Premio Nobel per la letteratura;
la poetica di una donna e di un’intellettuale per la quale “la scrittura è un’esplorazione di sé e al tempo stesso del mondo, dell’essere individuale e collettivo”.
Tra i tanti momenti che Pordenone "dedicherà" a Nadine Gordimer, particolarmente significativa sarà la presentazione del suo ultimo libro "Beethoven era per un sedicesimo nero", in programma la sera di giovedì 10 aprile, al Teatro Verdi. Prestigioso testimone dell'avvenimento Kofi Annan, già Segretario generale dell'ONU.
PORDENONE 5 - 19 APRILE 2008
La poetica della verità
Lo scrittore è utile all’umanità solamente nella misura in cui usa la parola anche contro le proprie convinzioni, crede che la condizione dell’essere, per come si è rivelata, abbia da qualche parte nella sua complessità, filamenti della corda della verità che potranno essere intrecciati, qua e là nell’arte: crede che la condizione dell’essere produca frammenti di verità, la parola delle parole, mai cambiata dai nostri sforzi stentati di pronunciarla e di scriverla, mai cambiata dalla menzogna, dalle sofisticherie semantiche, dai tentativi di insudiciarla per i fini del razzismo, della discriminazione sessuale, del pregiudizio, del dominio, dell’esaltazione della distruzione, dalle maledizioni e dagli inni di lode.
La poetica della verità è il tema della 14ª edizione di Dedica;
la poetica di Nadine Gordimer, Premio Nobel per la letteratura;
la poetica di una donna e di un’intellettuale per la quale “la scrittura è un’esplorazione di sé e al tempo stesso del mondo, dell’essere individuale e collettivo”.
Tra i tanti momenti che Pordenone "dedicherà" a Nadine Gordimer, particolarmente significativa sarà la presentazione del suo ultimo libro "Beethoven era per un sedicesimo nero", in programma la sera di giovedì 10 aprile, al Teatro Verdi. Prestigioso testimone dell'avvenimento Kofi Annan, già Segretario generale dell'ONU.
martedì 18 marzo 2008
Lacrime di coccodrillo occidentale
Se è vero che lo sport è un luogo dove praticare civiltà e democrazia allora le Olimpiadi possono fare sicuramente la propria parte nel condannare la dittatura in Cina.
Il rischio però è che l'Occidente strumentalizzi furbescamente, da qui all'estate, il ruolo dei Giochi Olimpici e che nel contempo "risparmi" ai propri Governi azioni di responsabilità umanitaria, politica, economica e civile.
Il problema è che l'Occidente, da lungo tempo, è complice e partner della dittatura in Cina.
Il rischio però è che l'Occidente strumentalizzi furbescamente, da qui all'estate, il ruolo dei Giochi Olimpici e che nel contempo "risparmi" ai propri Governi azioni di responsabilità umanitaria, politica, economica e civile.
Il problema è che l'Occidente, da lungo tempo, è complice e partner della dittatura in Cina.
(Stock Buick)
lunedì 17 marzo 2008
...mamma che luna...
MAMMA CHE LUNA CHE C'ERA STASERA
(E.Jannacci-E.Limardi)
© Ala Bianca Publishing
Mamma che luna che c’era stasera
Raccontami una favola presto
Ho l’impressione di perderti ancora
è una serata bellissima
Fammi conoscere il mondo dei poveri
Accompagnami nelle mie cose stasera
Fammi sentire addosso il tuo sguardo
Dimmi se è tutto vero
Dimmi se esistono gli angeli
Portami in una miniera
Mamma che luna che c’era stasera
Si sente persino il profumo del sole
E’ un mondo di gente di paglia
Non capiscono il cielo
Mamma che luna che c’era stasera
C’è chi l’ascolta in punta di piedi
La guarda un bambino che mi viene vicino
Mi dice: “adesso ti porto laggiù alla miniera”
Che sguardo sereno era il mare di ieri
Mai come ieri brillava la luna
Forse anche tu la vedevi la luna
Forse perchè quella luna eri tu
(c.b.)
(E.Jannacci-E.Limardi)
© Ala Bianca Publishing
Mamma che luna che c’era stasera
Raccontami una favola presto
Ho l’impressione di perderti ancora
è una serata bellissima
Fammi conoscere il mondo dei poveri
Accompagnami nelle mie cose stasera
Fammi sentire addosso il tuo sguardo
Dimmi se è tutto vero
Dimmi se esistono gli angeli
Portami in una miniera
Mamma che luna che c’era stasera
Si sente persino il profumo del sole
E’ un mondo di gente di paglia
Non capiscono il cielo
Mamma che luna che c’era stasera
C’è chi l’ascolta in punta di piedi
La guarda un bambino che mi viene vicino
Mi dice: “adesso ti porto laggiù alla miniera”
Che sguardo sereno era il mare di ieri
Mai come ieri brillava la luna
Forse anche tu la vedevi la luna
Forse perchè quella luna eri tu
(c.b.)
domenica 16 marzo 2008
Badlands
Me and her went for a ride sir and ten innocent people died
From the town of Lincoln Nebraska with a sawed off .410 on my lap
Through to the badlands of Wyoming I killed everything in my path
I can't say that I'm sorry for the things that we done
At least for a little while sir me and her we had us some fun...
(Nebraska - Bruce Springsteen)
Badlands (trad. La rabbia giovane) - USA 1973 - Regia: Terrence Malick -
Int. Martin Sheen, Sissy Spacek.
(s.b.)
From the town of Lincoln Nebraska with a sawed off .410 on my lap
Through to the badlands of Wyoming I killed everything in my path
I can't say that I'm sorry for the things that we done
At least for a little while sir me and her we had us some fun...
(Nebraska - Bruce Springsteen)
Badlands (trad. La rabbia giovane) - USA 1973 - Regia: Terrence Malick -
Int. Martin Sheen, Sissy Spacek.
(s.b.)
sabato 15 marzo 2008
venerdì 14 marzo 2008
Oste
Oste
Oste,
versami altre due dita di rosso,
che stasera e’ presto per ritirarmi.
Intendevo due dita in piedi,
non un sorso fugace,
che non arriva al gargarozzo.
Da un po’ hai perso la tua generosità,
nemmeno Virna si sbottona più la camicia,
i fagioli li conti prima di portarli,
e il pane non profuma di mattino.
Vecchio bastardo,
la guerra ti gira ancora nello stomaco,
ti tremano le gambe quando entra qualcuno,
non hai pace neanche davanti al fuoco.
Rilassati Oste,
che le nuvole stanno passando,
gli orti sono coltivati,
le donne riaprono i loro armadi,
le biciclette sono pronte per la campagna.
Non temere,
il nuovo giorno è anche per te,
spalanca le finestre, apri le porte della cantina,
e mandaci Virna nei campi,
che abbiamo voglia di fare all’amore.
(Coperton Buick)
Oste,
versami altre due dita di rosso,
che stasera e’ presto per ritirarmi.
Intendevo due dita in piedi,
non un sorso fugace,
che non arriva al gargarozzo.
Da un po’ hai perso la tua generosità,
nemmeno Virna si sbottona più la camicia,
i fagioli li conti prima di portarli,
e il pane non profuma di mattino.
Vecchio bastardo,
la guerra ti gira ancora nello stomaco,
ti tremano le gambe quando entra qualcuno,
non hai pace neanche davanti al fuoco.
Rilassati Oste,
che le nuvole stanno passando,
gli orti sono coltivati,
le donne riaprono i loro armadi,
le biciclette sono pronte per la campagna.
Non temere,
il nuovo giorno è anche per te,
spalanca le finestre, apri le porte della cantina,
e mandaci Virna nei campi,
che abbiamo voglia di fare all’amore.
(Coperton Buick)
giovedì 13 marzo 2008
martedì 11 marzo 2008
Giorno Polare Internazionale
12 Marzo 2008, Giorno Polare Internazionale.
Il livello dei mari non aumenterà, ma il clima sarà sconvolto
Polo Nord, ghiacci sciolti entro la fine del secolo
Ricerca della Nasa: la banchisa si ritira del 9% ogni dieci anni.
Lo spessore medio del ghiaccio si è ridotto da 7 a 3 metri
Entro la fine di questo secolo il Polo Nord, sinonimo di ghiacci eterni, di temperature estreme e di venti violentissimi, potrebbe non esistere più. E il mare prenderebbe il totale sopravvento. È questo il risultato di uno studio realizzato dalla Nasa secondo il quale i ghiacci del polo artico si stanno sciogliendo a una velocità che li vede diminuire del 9% ogni dieci anni. Nel 2002 la loro estensione è stata la più ridotta da quando vengono raccolti dati dai satelliti. Se questo andamento continuerà in futuro, alla fine del XXI secolo l’interazione tra le acque più calde dei mari circostanti e l’aumento della temperatura terrestre li avrà fatti scomparire del tutto.
(corriere.it)
s.b.
Il livello dei mari non aumenterà, ma il clima sarà sconvolto
Polo Nord, ghiacci sciolti entro la fine del secolo
Ricerca della Nasa: la banchisa si ritira del 9% ogni dieci anni.
Lo spessore medio del ghiaccio si è ridotto da 7 a 3 metri
Entro la fine di questo secolo il Polo Nord, sinonimo di ghiacci eterni, di temperature estreme e di venti violentissimi, potrebbe non esistere più. E il mare prenderebbe il totale sopravvento. È questo il risultato di uno studio realizzato dalla Nasa secondo il quale i ghiacci del polo artico si stanno sciogliendo a una velocità che li vede diminuire del 9% ogni dieci anni. Nel 2002 la loro estensione è stata la più ridotta da quando vengono raccolti dati dai satelliti. Se questo andamento continuerà in futuro, alla fine del XXI secolo l’interazione tra le acque più calde dei mari circostanti e l’aumento della temperatura terrestre li avrà fatti scomparire del tutto.
(corriere.it)
s.b.
lunedì 10 marzo 2008
domenica 9 marzo 2008
sabato 8 marzo 2008
Formai de Marsure
Contro le paure,
le guere e le torture,
formai de Marsure.
Contro le usure,
l’inflassiòn e le procedure,
formai de Marsure.
Contro le dittature,
le prisòn e le censure
formai de Marsure.
Contro le posture,
mal de os e gambe dure,
formai de Marsure.
Contro le rughe,
i fanghi e le sabbiadure,
formai de Marsure.
Contro le fregadure,
i processi e le procure,
formai de Marsure.
Par le culture,
opere d’arte sensa sbavadure,
formai de Marsure.
(Coperton Buick)
venerdì 7 marzo 2008
Dalla Valle di Ognidove ci scrive l'autore
Faleq - immagine tratta da lavallediognidove
Dal grande Davide Sapienza riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Ciao Buick Bros
son finito sul vostro blog e ho trovato il toccante ricordo di quella mattina tra Yukon e Alaska... avete postato Ognidove il 28 febbraio, quel giorno stavo risalendo pendii immacolati nel Lyngen in Norevgia (andate su www.lavallediognidove.it
Oggi se avete voglia potete postare i vostri commenti su SATISFICTION: http://satisfiction.menstyle.it
e grazie per aver segnalato Ognidove.
Dav
giovedì 6 marzo 2008
mercoledì 5 marzo 2008
martedì 4 marzo 2008
Quotidianamente e schifosamente, un odore di carogna si spande nell’aria della nostra splendida regione. Purtroppamente non è una discarica abusiva, non è una tipica fogna a cielo aperto, non è un pittoresco cassonetto in fiamme. Infattamente, si tratta del fiato di De Santis e della sua calunnia ingiuriosa. Questo ominide, che da qui in avanti per mia comodità chiameremo “lo stronzo”, ha fatto chiacchiera maligna su di me che sono uno tra i principali sostenitori del ponte sullo Stretto. Qualunquemente, caro stronzo, io non sono mai “uno tra”...io sono Cetto La Qualunque, e prima di pronunciare il mio nome, pentiti dei tuoi peccati e lavati la bocca con la varechina.
On. Senatore Cetto La Qualunque
“Cchiù pilu pè tutti” di Antonio Albanese & Pino Guerrera - Giulio Einaudi editore, aprile 2005.
s.b.
On. Senatore Cetto La Qualunque
“Cchiù pilu pè tutti” di Antonio Albanese & Pino Guerrera - Giulio Einaudi editore, aprile 2005.
lunedì 3 marzo 2008
sabato 1 marzo 2008
Nelle terre selvagge
Into the wild
(Coperton Buick)
La felicità è reale solo se condivisa, è l’ultimo appunto scritto da Chris, il protagonista di “Into the wild”.
Libertà assoluta, fuga e verità sono i dogmi che accompagnano l’intero film, vengono innescati dalla frantumazione della famiglia, che origina malesseri adolescenziali e si ritrovano da adulti.
La civiltà, intesa come covo di esseri umani più o meno pensanti, non è terreno fertile per la verità, è arido, manca quella connessione per interagire con i propri simili.
Chris abbandona una promettente vita e carriera per il nord, per l’Alaska, lascia la sua famiglia per incontrarne un’altra lungo il suo viaggio, hyppies alla ricerca d’un figlio perduto che ritrovano in lui.
Il grande nord è la speranza, la possibilità, il luogo dove espiare i peccati, quelli legati alla costrizione e alle regole di convivere con il genere umano.
La speranza non muore mai, finisce semmai tutto quello che c’è prima o dopo, i grandi spazi vuoti permettono di vedere oltre i confini, sentire al di là delle nuvole, e annusare i propri respiri.
Il film mette a nudo, oltre alla famiglia, il peso dei soldi e delle comodità a tutti i costi.
Il protagonista si spoglia di tutto ciò prima di intraprendere il suo ultimo viaggio, e rinuncerà anche all’amore, ma nemmeno quello sarà il dubbio da fugare per tornare sui propri passi.
La cintura di cuoio, regalatagli dal nonno acquisito on the road, è la testimonianza, attraverso incisioni, delle tappe percorse e quella N finale che indica, senza alcun dubbio, il nord.
Il fiume sarà il limite invalicabile, troppo forte la corrente, oltre al quale non s’incontrerà niente e nessuno, non ci sarà alcun “Meeting across the river”, Chris rimarrà dall’altra parte con un piede ancorato alla società dalla quale fugge e l’altro nel vuoto.
Il vecchio autobus diventa la sua base di partenza e purtroppo anche quella d’arrivo, gli permette quelle minime comodità che sono il fuoco, qualche utensile per mangiare, tagliare, squartare, un materasso e un piano d’appoggio per il diario di bordo.
La battaglia più dura è quella della sopravvivenza, il confronto con quel mondo dove sono gli animali che la fanno da padrone, a Chris non basterà il fucile per abbattere un alce, quando poi larve e mosche avveleneranno la carne che serviva a nutrire la propria.
Non si puo’, in queste terre, vincere l’istinto bestiale del nutrirsi, è inesorabilmente una sconfitta che porta alla morte.
Trovare la morte quando non s’è ancora finito di vivere, la debolezza che s’impadronisce delle tue braccia e gambe, la testa che mette insieme le ultime cose da lasciare al diario.
L’istinto, quello umano, tende a proteggerti fino alla fine, Chris nel suo ultimo disperato atto motorio, si rinchiude in uno pseudo sacco a pelo, per difendersi dall’arrivo dell’inverno e della morte, proteggere e tener caldo un qualcosa dentro sè che rimarrà vivo.
Sean Penn è un regista delle Badlands, attratto visceralmente dai bassifondi e dalle sue storie, la macchina da presa proietta immagini ruvide, a volte sfuocate, è preponderante lo spirito del bianco e nero, filmare il paesaggio piuttosto che i suoi abitanti.
Il risultato è notevole quanto la storia, che si sviluppa incastrando alla rinfusa i vari pezzi per poi ricomporli e ricondurli al suo filo conduttore.
Questo road Artic movie segnerà profondamente le coscienze, non si potrà eludere il sentimento della solitudine che ha bisogno di grandi risorse e coraggio per affermarsi.
Perdersi nel grande silenzio e morire senza alcun rumore, pagare con la vita la propria scelta, con la dignità che emerge negli animi più nobili.
Il protagonista sembra, fisicamente, l’incrocio tra il regista ed Eddie Wedder, autore di una colonna sonora memorabile.
Rimane pero’ un qualcosa d’incompiuto, non si vedrà la neve dell’Alaska, e l’ultimo pensiero di Chris, quello che inizia questa modesta analisi, lascia comunque ogni interrogativo aperto.
Si puo’ realmente fuggire da tutti per sempre? Èun desiderio o una necessità temporanea? Lasciamo ad ognuno la sua domanda, anche perchè risposte, come spesso capita e qui’ ancor di più, si perdono nel nulla.
Come diceva il vecchio Bob, le risposte soffiano nel vento, e quello gelido dell’inverno artico le congelerà per sempre.
Libertà assoluta, fuga e verità sono i dogmi che accompagnano l’intero film, vengono innescati dalla frantumazione della famiglia, che origina malesseri adolescenziali e si ritrovano da adulti.
La civiltà, intesa come covo di esseri umani più o meno pensanti, non è terreno fertile per la verità, è arido, manca quella connessione per interagire con i propri simili.
Chris abbandona una promettente vita e carriera per il nord, per l’Alaska, lascia la sua famiglia per incontrarne un’altra lungo il suo viaggio, hyppies alla ricerca d’un figlio perduto che ritrovano in lui.
Il grande nord è la speranza, la possibilità, il luogo dove espiare i peccati, quelli legati alla costrizione e alle regole di convivere con il genere umano.
La speranza non muore mai, finisce semmai tutto quello che c’è prima o dopo, i grandi spazi vuoti permettono di vedere oltre i confini, sentire al di là delle nuvole, e annusare i propri respiri.
Il film mette a nudo, oltre alla famiglia, il peso dei soldi e delle comodità a tutti i costi.
Il protagonista si spoglia di tutto ciò prima di intraprendere il suo ultimo viaggio, e rinuncerà anche all’amore, ma nemmeno quello sarà il dubbio da fugare per tornare sui propri passi.
La cintura di cuoio, regalatagli dal nonno acquisito on the road, è la testimonianza, attraverso incisioni, delle tappe percorse e quella N finale che indica, senza alcun dubbio, il nord.
Il fiume sarà il limite invalicabile, troppo forte la corrente, oltre al quale non s’incontrerà niente e nessuno, non ci sarà alcun “Meeting across the river”, Chris rimarrà dall’altra parte con un piede ancorato alla società dalla quale fugge e l’altro nel vuoto.
Il vecchio autobus diventa la sua base di partenza e purtroppo anche quella d’arrivo, gli permette quelle minime comodità che sono il fuoco, qualche utensile per mangiare, tagliare, squartare, un materasso e un piano d’appoggio per il diario di bordo.
La battaglia più dura è quella della sopravvivenza, il confronto con quel mondo dove sono gli animali che la fanno da padrone, a Chris non basterà il fucile per abbattere un alce, quando poi larve e mosche avveleneranno la carne che serviva a nutrire la propria.
Non si puo’, in queste terre, vincere l’istinto bestiale del nutrirsi, è inesorabilmente una sconfitta che porta alla morte.
Trovare la morte quando non s’è ancora finito di vivere, la debolezza che s’impadronisce delle tue braccia e gambe, la testa che mette insieme le ultime cose da lasciare al diario.
L’istinto, quello umano, tende a proteggerti fino alla fine, Chris nel suo ultimo disperato atto motorio, si rinchiude in uno pseudo sacco a pelo, per difendersi dall’arrivo dell’inverno e della morte, proteggere e tener caldo un qualcosa dentro sè che rimarrà vivo.
Sean Penn è un regista delle Badlands, attratto visceralmente dai bassifondi e dalle sue storie, la macchina da presa proietta immagini ruvide, a volte sfuocate, è preponderante lo spirito del bianco e nero, filmare il paesaggio piuttosto che i suoi abitanti.
Il risultato è notevole quanto la storia, che si sviluppa incastrando alla rinfusa i vari pezzi per poi ricomporli e ricondurli al suo filo conduttore.
Questo road Artic movie segnerà profondamente le coscienze, non si potrà eludere il sentimento della solitudine che ha bisogno di grandi risorse e coraggio per affermarsi.
Perdersi nel grande silenzio e morire senza alcun rumore, pagare con la vita la propria scelta, con la dignità che emerge negli animi più nobili.
Il protagonista sembra, fisicamente, l’incrocio tra il regista ed Eddie Wedder, autore di una colonna sonora memorabile.
Rimane pero’ un qualcosa d’incompiuto, non si vedrà la neve dell’Alaska, e l’ultimo pensiero di Chris, quello che inizia questa modesta analisi, lascia comunque ogni interrogativo aperto.
Si puo’ realmente fuggire da tutti per sempre? Èun desiderio o una necessità temporanea? Lasciamo ad ognuno la sua domanda, anche perchè risposte, come spesso capita e qui’ ancor di più, si perdono nel nulla.
Come diceva il vecchio Bob, le risposte soffiano nel vento, e quello gelido dell’inverno artico le congelerà per sempre.
(Coperton Buick)
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