Romeo e Giulietta
Romeo
lavorava alla Gretag S.Marco a Fiume
ora ha
firmato il licenziamento e richiesto la mobilita',
iniziera' a
bussare molte e troppe porte
senza
speranza di scatto alla risposta.
Giulietta,
contrariamente alle favole, non aspetta un figlio
attende di
risalire la graduatoria per insegnare,
vive da
precaria nell'augurio di trasmettere ad altri
quello che
la scuola ha dato a lei.
Romeo e
Giulietta rubano baci alla miseria
vivono nel
timore che il mondo strappi il cuore d'entrambi,
pensano
comunque che la partita non sia ancora persa
anche se
l'avversario gioca sporco e d'azzardo.
Romeo ha una
vecchia Ducati che coccola come una figlia
la tiene
sempre in garage perche' la benzina costa troppo,
allora la
cavalca sempre a motore spento
emula le
mosse dei campioni e s'aggiusta il ciuffo
quando il
vento glielo scombina.
Giulietta non
ha abbastanza mani per sorreggere
tutti i libri
che vuole leggere,
spesso li
narra ad alta voce a Romeo
che si
dondola sull'amaca,
fino a
perdere il filo dei suoi sogni.
Non perdono
un tramonto
perche'
quello e' di tutti vincitori e vinti,
e anche se il
loro romanticismo
e' freddo
quanto la bolletta del gas,
riescono a
trasformare ogni lacrima in emozione
ogni dubbioso
silenzio in dolci carezze.
Romeo ha un
gran cuore
che non serve
solo per amare Giulietta,
quel muscolo
serve per lavorare
per resistere
ai soprusi di chi ti vorrebbe fuori dalla fabbrica
resistere a
chi non riesce a gestire la questione sociale.
Un cuore per
quanto forte non puo' battere
fino ad
andare fuori giri,
ha bisogno
d'equilibrio e certezze
l'amore lo
gonfia e lo sgonfia
il resto lo
urta e lo spacca.
Romeo e
Giulietta pensano che le cose
possano
ancora cambiare,
non importa
se non ci saranno fiori
abiti da
sposa e cerimonie
pazienza se
gli anelli nuziali dovranno fare ancor bel sfoggio
giu' alla
gioielleria in citta'.
Sperano che
il vento, pian piano, faccia il loro giro
li raccolga e
protegga dalla tempesta odierna,
per
parcheggiarli in un posto sicuro
in attesa che
onore, dignita' ed etica possano rientrare,
dalla porta
principale,
in questo
mondo.
Coperton
B.
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