ANCHE L'OVVIO E' IN BILICO (CARLOS)

martedì 25 settembre 2007

A proposito di...Grilli e grilletti...

Riporto questa riflessione di Massimo Del Papa
(Stock Buick)


Andateci voi, tutti


E no che non lo vedo Santoro, mi dicevo, perché è una festa in famiglia tra lui, Travaglio che per riconoscenza s'è tinto i capelli dello stesso colore, quella erinni inacidita della Guzzanti e il Grillo oversize convitato di pietra. Ma poi in questa compagnia di faziosi trovo Giovanni Sartori, uno che incanta ogni volta che parla (anche nell'ironia, mille volte più devastante delle grossolanità grilline), e allora mi faccio violenza. E così me li trovo in azione i grilletti, eccoli intasare la sacra piazza, a Bologna, e all'appello dei pregiudicati scandito dal santone, fischiare a senso unico: a pioggia per i vari Bossi, Borghezio e Pomicino, per niente, in omertoso silenzio verso i terroristi di estrema sinistra e i campioni da centro sociale. Un silenzio così religioso che ci senti volare le bandiere di Che Guevara.
Vedendolo e soprattutto sentendolo, Grillo, si prova paura perché si capisce che è un esaltato fuori controllo che eccita masse in cerca di controllo, disposte a ridere e odiare a comando. Le fregnacce che emana quest'aspirante Caudillo del Tigullio, per esempio sull'ambiente, sulla tav, sono spesso ipocrite, la tav avrà un impatto contenuto sull'ecosistema che d'altra parte contribuirà a decongestionare, e lo sanno tutti, ma non è questo il punto, il punto è gli integralisti ambientali rispondono sempre “no” a tutto, a prescindere, per vezzo ideologico, anticapitalista, sul presupposto che una società mondata dal capitalismo, diciamo meglio: una società schiettamente comunista risolverebbe in partenza le emergenze inquinamento, surriscaldamento, fame nel mondo, carestie, guerre, criminalità e mafia come pare a Saviano (a proposito, vi sarete mica persi lo spottone delle Jene, Italia 1, Mediaset, dove si sbandierava il libro di Mondadori: che pacchia, 'sta lotta al capitale nel culo del capitale).
Ma allora come mai il comunismo è franato su se stesso mentre la democrazia liberale, rappresentativa che i grilletti credono di odiare tanto, senza sapere perché, s'è imposta ovunque – Sartori docet - senza colpo ferire? Come mai le mafie precedono il capitalismo moderno di due o tre secoli? Come mai i Paesi che più hanno saccheggiato il rispettivo ambiente sono, storicamente, quelli comunisti a diseconomia pianificata? E senza il capitalismo (che non è nemmeno parente del liberismo demenziale teorizzato oggi), chi avrebbe pensato, creato, venduto i computer che tanto piacciono alla setta grillology?
Tutte questioncelle che non sfiorano gli scemi del villaggio o dei meet up, li infastidiscono, se gliele poni loro urlano e ridono più forte perché non vogliono farsi problemi, loro vogliono azzerare tutto, distruggere tutto, sono fermi al sovversivismo estetico anni Settanta, all'equazione ambientalismo uguale paleomarxismo. Nel compiacimento mellifluo di Santoro, un altro al cui cospetto si fischia a senso unico e non c'è Sartori che possa insegnare un po' di educazione democratica, per esempio non confondendo regimi politici e sistemi economici, correlativi ma distinti: usare come sinonimi democrazia e capitalismo, come antipodi liberalismo e dirigismo economico, è una confusione somma in cui possono sguazzare i grilletti.
E sentire Grillo attaccare come leccaculi i giornalisti che da giorni si occupano solo di lui e delle sue escandescenze, sentire Travaglio far la morale di rigore giornalistico e poi glissare sul gran casino combinato dall'amico, che lo vuole ministro della Giustizia, circa la legge Biagi, sentire il vittimismo aggressivo della Guzzanti che può far trainare, lei sola, il suo filmetto in prima serata dalla Rai, sentire Santoro tuonare contro l'invasività dei partiti, misteriosamente morti e insieme onnipotenti, lui che da un partito è stato imposto all'Europarlamento per poi venire riammesso nella Rai partitocratica, viene da mandarli tutti grillisticamente a fare in culo. Visto che oggi pare la massima espressione democratica.
Massimo Del Papa

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