Storie e pensieri del Conte Racelio Fighessa di Milano Marittima
Stamattina mi sveglio e come sempre,
per primo, m'accendo la sigaretta,
anzi mi sono cosi' evoluto che la trovo gia' accesa.
E' li che m'aspetta e si consuma lentamente,
sporgendo dal bordo del comodino, quel tanto che basta a non bruciarlo.
Un reperto bellico comprato a Bellaria nel '72
al mercatino dell'usato inutile.
Ormai non sopporta piu' nulla,
esclusa la presenza della sigaretta,
che gli trasmette calore e compagnia.
Dal bordo letto prendo la camicia viola del venerdì,
getto i piedi nelle infradito e mi ritrovo in strada verso il mare.
Sono accompagnato dal sole d'estate, che ancora non s'e' accorto
dell'inizio dell'autunno.
In spiaggia li vedo ancora lì, i turisti, che non mollano
ancorati ai loro asciugamani firmati,
con le loro facce beate da viaggiatori di fine stagione.
Non mi rimane che il mesto rientro a casa,
rituffarmi in letto, aspettando che la sera si porti via il sole,
assieme a quelle presenze insopportabili.
Stamattina mi sveglio e come sempre,
per primo, m'accendo la sigaretta,
anzi mi sono cosi' evoluto che la trovo gia' accesa.
E' li che m'aspetta e si consuma lentamente,
sporgendo dal bordo del comodino, quel tanto che basta a non bruciarlo.
Un reperto bellico comprato a Bellaria nel '72
al mercatino dell'usato inutile.
Ormai non sopporta piu' nulla,
esclusa la presenza della sigaretta,
che gli trasmette calore e compagnia.
Dal bordo letto prendo la camicia viola del venerdì,
getto i piedi nelle infradito e mi ritrovo in strada verso il mare.
Sono accompagnato dal sole d'estate, che ancora non s'e' accorto
dell'inizio dell'autunno.
In spiaggia li vedo ancora lì, i turisti, che non mollano
ancorati ai loro asciugamani firmati,
con le loro facce beate da viaggiatori di fine stagione.
Non mi rimane che il mesto rientro a casa,
rituffarmi in letto, aspettando che la sera si porti via il sole,
assieme a quelle presenze insopportabili.
Coperton Buick
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