Luci
a San Siro
Milano Stadio San
Siro(G.Meazza), Giovedi' 07/06/12
Con il decreto
ministeriale n°1 del 16/02/12, il parlamento del principato di
Borgomeduna aveva approvato, con 3 voti a favore e 0 contro, il
D.D.L. In rif.to ad avvenimenti dello spettacolo di alta rilevanza
culturale, dove nel testo si parlava di una spedizione in terra
lombarda per una comitiva formata da 3 persone e come mezzo di
trasporto un camper a noleggio.
Il 07/06 ci ritroviamo
invece in 2 con la solita ormai vecchia Opel Astra ma gia' avvezza a
spedizioni di tal genere, la defezione del Presidente arrivata nella
notte al nostro centro elaborazione dati, con un comunicato che
riporta l'impossibilita' di muoversi causa guai socialgiuridici.
Ed eccoci qua' il Principe
ed il sottoscritto che decidiamo di assolvere a pieno il nostro
compito istituzionale, come ci aveva raccomandato la settimana
precedente, in visita a Pordenone, il Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano.
La giornata e' umida e
meno male che il clima non funziona, lo fara' poi in serata in base a
criteri elettromagnetici che dobbiamo ancora scoprire, il Principe
invaso dal demonio prepara dei panini che al primo pit stop ci
accorgiamo abbia dimenticato a casa con i sentiti ringraziamenti di
papa' Mario.
L'autostrada, cui ci e'
concessa una corsia preferenziale, e' invasa di petali di rose,
reggiseni, perizoma, biancheria intima, gli sponsor calzedonia ed
Omsa hanno preparato minuziosamente la coreografia reale.
Il percorso stradale
viaggia in parallelo ai ricordi di quelle donne che nei d'intorni
della panchina dei giardini di Lignano hanno reso famoso l'ospite cui
ho l'onore di trasportare lungo la val Padana.
Da Verona, Brescia,
Bergamo uno sventolio interminabile di fazzoletti umidi(di pianto?),
drappelli, gadget e striscioni d'ogni sorta come quello all'uscita di
Cormano, dove un migliaio d'ex candidate a Miss Italia degli anni 80,
genuflesse, innalzano una gigantografia dove si legge “Ci hai
lasciato un vuoto incolmabile ma sopratutto un grosso ricordo”.
Il nostro alloggio, sito
alla Bovisa, si chiama Villa Cheta, credo significhi quieta, su
internet viene definito un villino del '900, per pudore non si
specifica se prima o dopo la venuta di nostro signore di Nazharet.
La quiete regna comunque
in quel quartiere ignaro di quel che succedera' nelle prossime ore
dall'altra parte della citta', tutto sembra finto e statico come le
macchine parcheggiate che sono invecchiate, pur non essendosi mai
mosse dopo l'uscita dalla concessionaria.
Villa Cheta e' gestita da
una cordata soviet/partenopea, la struttura costruita su 2 piani
consta di un giardinetto con tanto di albero di fico e nanetti da
giardino, in onore forse delle recenti dinastie, e' talmente
inverosimile il paesaggio che pensiamo sia stato preparato il giorno
prima per mettere nelle migliori condizioni psicofisiche il nostro
Principe.
Non e' un caso che la
nostra camera sia la n°1, la special one, tre letti e quello vuoto
occupato da una stele in ricordo del Presidente che ha disertato.
Quadri appesi alle pareti
hanno cornici cosi' ingombranti che il periodo, contraddistinto dai
terremoti, preoccupa il Principe che s'immerge spesso nella preghiera
invocando San Gennaro.
L'inviato delle tre
Venezie e nostro grande amico Big Joe Walter, presente ovviamente
all'evento, era stato programmato per reggere al massimo tre ore,
dopo di che' , come nella peggior novella di Cenerentola, e' andato
completamente in default, trasportato d'urgenza al “S.Silvio
d'Arcore hospital” in completo delirio, i primi soccoritori gli
hanno sentito proferire cose tipo:” una dieci stagioni con birra
media barricata, carpaccio di baccala' mentecato e guiness da cinque
litri, toro vivo allo spiedo che se non scappa lo finisci con la
polenta, anguilla dell'Atlantico ripiena di cotechino della val di
sesia con spremuta di Giaguaro del meduna prima del Bigbang”. I
medici hanno fatto sapere ai famigliari che la prognosi e'
riservatissima e l'unica possibilita' e' una terapia lunga e dolorosa
in una clinica specializzata del Liechtenstein, una cura basata
sull'ascolto ininterrotto di Gigi Dalessio e Mariano Apicella.
Che Dio lo riporti presto
fra di noi e guai a riparlargli di Rock.
Come sempre mi permetto un
commento tecnico del concerto, per questioni di riservatezza e
privacy, metto il cuore in arresto e chiusura del sistema.
Ore 20.38 inizia e alle
00.20 termina una delle performance piu' lunghe di tutta la sua
carriera, nel fatidico '85 Bruce suono' per 3 ore e mezza con una
pausa di mezz'ora, dopo 27 anni ha abolito l'intervallo e fatto salvo
per 4/5 ballate l'acceleratore e' andato sempre a fondo fino ad
incastrarsi, cosi' da mandar fuori giri ogni essere umano vivente
presente.
E' stata una tempesta di
sabbia che ci ha travolto lasciandoci pezzi di rock ovunque, nei
cappelli, sotto le unghie, dentro ogni poro e foro del corpo, non
basteranno le cascate del Niagara a ripulirci completamente dal
fortunale che ci ha investito.
Bruce in questo quarto
concerto, ha fatto un riassunto delle puntate precedenti, ha
ripercorso i giorni di gloria di “Born in the U.S.A”, molte le
canzoni di quell'album presenti stasera,quel disco che lo porto' in
giro per il mondo a rinverdire i fasti del R'N'R'.
Credo che il concerto di
questa sera/notte sia stato un grande tributo/omaggio al popolo di
San Siro, l'esordio dell’85 ritenuto uno dei migliori della sua
carriera ha dato il via a quella fama di straordinario performer
live, che da li' in poi trasformera' in successi tutte le altre date
europee.
Tutte le altre roccaforti
come Spagna, Germania, Svezia, Inghilterra hanno vissuto di luce
riflessa dell'evento di San Siro, la comunita' europa del Rock ha
definitivamente consacrato la sua sede nello stadio meneghino.
21/06/85 e' quindi il vero
start e non , come in ogni tanto si va' raccontando, Zurigo '81, per
quanto possa essere stata importante quella data, la svizzera ha
dimostrato negli anni di avere altre prerogative e obbiettivi lontani
dai crismi e riti del R'N'R'.
L'Unesco sta' avviando le
procedure per la candidatura di San Siro a patrimonio dell'umanita',
le societa' calcistiche di Milan e Inter hanno gia' fatto sapere che
non calcheranno piu' quel terreno, solo alcune delegazioni di
S.Govanni Rotondo e Fatima avranno la possibilita' di un celere
passaggio.
Dalla prossima data a San
Siro, il sindaco Pisapia ha gia' annunciato che la targa giuseppe
Meazza sara' sostituita con quella di Bruce Springsteen da Freehold.
Concludo dicendo che tutto
sta' scritto nell'inizio di Badlands che recita “Lights out
tonight” ma grazie a Bruce e ai suoi fans milanesi, le luci si San
Siro, per questa sera, rimarranno accese.
E' stato su ogni volonta'
il viaggio dell'amicizia, quella legata alle cose quotidiane e
semplici , quella della vita che spesso rallenta per ripartire
singhiozzando un po'.
Non siamo riusciti a
definire cos'e' l'amicizia cosa che insieme ad altre mi turbano tanto
da tenermi in vita, ma abbiamo capito che non puo' essere latitanza,
la persona vicina deve dare il primo soccorso con la testa, le mani,
con il cuore o quello che ha in quel momento.
Con il Principe abbiamo
individuato una missione, che forse non sara' per conto di Dio, un
gesto piccolo ma intenso e continuo che possa riportare a casa chi
s'e' perso nel diluvio, fosse l'ultimo atto di quella amicizia in cui
crediamo.
Ogni viaggio si conclude
riportando a casa qualcosa e fra le molte cose rimaste appiccicate
alla pelle, metabolizzo che ho realizzato quel tacito accordo non
scritto, quello cioe' di riportare nella sua reggia, sano e salvo,
sua maesta' il Principe.
Coperton
B.