Vivere
Vivere in
mezzo al profumo dei mandaranci
le cui
bucce, ai piedi della legna ardente,
bruciano nel
camino,
la memoria
olfattiva mi riporta all'infanzia
dove realta'
e fantasia si contendevano il primato.
Vivere nel
cuore dell'adolescenza
con calzini
bucati da corse a perdifiato,
calzoncini
larghi che ballano attorno alla vita
la frangia
stampata sulla fronte dal calore estivo.
Vivere nella
natura
camminare tra
le foglie umide del bosco,
che
s'appiccicano alle suole perche vogliono farsi trasportare altrove,
rami protesi
al cielo cercano l'aria frizzante
investiti dal
sole che li penetra sino alle radici.
Vivere sulla
strada che separa la foresta
percorrerla
fino al mare che precede l'orizzonte,
respirare
l'aria del bosco per poi soffiarla nella salsedine
ripetersi
fino a stancare il diaframma.
Vivere
spostandosi ai margini
cogliere il
senso della redenzione,
pregare se e'
una cosa che riusciamo a fare
o lavarsi
l'anima con il bicarbonato.
Vivere
passando la mano su legno di ciliegio
con il palmo
sensibile ai cerchi della vita,
fino poi a
impattare una scheggia
che riporta
il romanzo alla durezza del nostro tempo.
Vivere in
mezzo a questo disastro
che non ha
un' interruttore per poterlo spegnere,
incerti come
i bambini che attraversano la strada
come se
dall'altra parte la vita si presentasse in Smoking.
Vivere tra i
campanelli di Natale
su carrozze
volanti dorate come chiari di luna,
stelle che
filano il babbo brizzolato del momento
amor
platonico d'una notte d'inizio inverno.
Coperton
B.
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