La Montagna
La montagna non si muove mai
immobile statua di pietra infilza le nuvole,
domina la pianura fino al mare
per salutarlo quando l'aria rarefatta lo permette.
Per prima sente il sole e la pioggia
o il tuono che chiude lo show dei lampi,
aquile volteggiano ad emularne le pendenze
le creste come onde cercano la luce della luna.
L'erta silenziosa come una consumata soubrette
mette il mantello bianco d'inverno,
per sostituirlo con un leggero spolverino verde d'estate
oppure rimanere a petto di roccia nella brezza mattutina.
La montagna e' femmina
spigolosa e rotonda,
maliziosa e furibonda
come la tormenta che ti spazza via.
La montagna e' fronte retro
visibile a piu' paesi e popoli,
uomini a piedi e in bici cercano la vetta
che costa sudore e fatica prima dell'arrivo.
La montagna non batte ciglio
anche se saltuariamente si scrolla di dosso la polvere,
trascinando a valle ogni cosa di troppo
di cui si libera volentieri.
La montagna fu' l'attico dei partigiani
rifugio d'irriducibili uomini pronti a morire per la liberta',
teatro all'aperto di mostruosita' da dimenticare.
La montagna ha spesso la testa fra le nuvole
annoiata dalle stagioni che l'oltrepassano,
attende sorniona nuove generazioni d'umani
che possano essere migliori delle precedenti.
Forse sopporta solamente il vento
che di tanto in tanto l'accarezza,
ed il sole cui fa' da culla
quando magnifica l'orizzonte
con i suoi tramonti.
Coperton B.
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