ANCHE L'OVVIO E' IN BILICO (CARLOS)

sabato 17 settembre 2011

Poesia e dintorni

La Montagna


La montagna non si muove mai

immobile statua di pietra infilza le nuvole,

domina la pianura fino al mare

per salutarlo quando l'aria rarefatta lo permette.

Per prima sente il sole e la pioggia

o il tuono che chiude lo show dei lampi,

aquile volteggiano ad emularne le pendenze

le creste come onde cercano la luce della luna.

L'erta silenziosa come una consumata soubrette

mette il mantello bianco d'inverno,

per sostituirlo con un leggero spolverino verde d'estate

oppure rimanere a petto di roccia nella brezza mattutina.

La montagna e' femmina

spigolosa e rotonda,

maliziosa e furibonda

come la tormenta che ti spazza via.

La montagna e' fronte retro

visibile a piu' paesi e popoli,

uomini a piedi e in bici cercano la vetta

che costa sudore e fatica prima dell'arrivo.

La montagna non batte ciglio

anche se saltuariamente si scrolla di dosso la polvere,

trascinando a valle ogni cosa di troppo

di cui si libera volentieri.

La montagna fu' l'attico dei partigiani

rifugio d'irriducibili uomini pronti a morire per la liberta',

teatro all'aperto di mostruosita' da dimenticare.

La montagna ha spesso la testa fra le nuvole

annoiata dalle stagioni che l'oltrepassano,

attende sorniona nuove generazioni d'umani

che possano essere migliori delle precedenti.

Forse sopporta solamente il vento

che di tanto in tanto l'accarezza,

ed il sole cui fa' da culla

quando magnifica l'orizzonte

con i suoi tramonti.

Coperton B.

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