ANCHE L'OVVIO E' IN BILICO (CARLOS)

martedì 9 ottobre 2007

9 Ottobre 1963

“Quanto pesa un metro cubo d’acqua? No, no, non preoccuparti di rispondere esattamente. Basta che ci mettiamo d’accordo.

Un metro cubo d’acqua? Mille chili, una tonnellata. Una tonnellata va bene? Le frane le misurano a metri cubi. Il metro cubo è l’unica cosa che resta fissa, perché poi la densità, e il peso, cambiano.
[...]
9 ottobre 1963. Dal monte Toc, dietro la diga del Vajont, si staccano tutti insieme 260 milioni di metri cubi di roccia. Duecentosessanta milioni di metri cubi.

Vuol dire quasi sei volte più della Valtellina. Vuol dire seicento volte più grande della frana della Val di Stava. Duecentosessanta milioni di metri cubi di roccia cascano nel lago dietro alla diga e sollevano un’onda di cinquanta milioni di metri cubi. Di questi cinquanta milioni, solo la metà scavalca la diga: solo venticinque milioni di metri cubi d’acqua... Ma è più che sufficiente a spazzare via dalla faccia della terra cinque paesi: Longarone, Pirago, Rivalta, Villanova, Faè.

Duemila i morti. La storia della diga del Vajont, iniziata sette anni prima, si conclude in quattro minuti di apocalisse con l’olocausto di duemila vittime.

(Marco Paolini) - "Il racconto del Vajont" Garzanti
Foto: misteriditalia.com

1 commento:

index finger ha detto...

Il problema è che cose simili continuano ad accadere anche ora, vedi le varie alluvioni e smottamneti ad ogni precipitazione che sia un po più forte di un temporale. Come sempre si fannno gradi opere grandi costruzioni sempre sulla pelle delle persone e senza mai ascoltare la gente del luogo, perchè se il monte si chiamava TOC ci sarà pur stato un motivo.